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Le 4 regole di un investimento razionale

Quando si parla di investimenti dovrebbe essere scontato che questi siano fatti in maniera razionale. Tuttavia non sempre ciò si verifica. Molto spesso l’emotività porta ad atteggiamenti deleteri per i nostri risparmi. Si può rimediare partendo dalle 4 regole che definiscono un investimento razionale.

“L’operatore consapevole e razionale persegue la coerenza degli investimenti con le politiche ed i vincoli dei propri clienti, ed esercita un controllo rigoroso del rischio, ottenendo, grazie all’impiego di modelli quantitativi efficienti, rendimenti adeguati al rischio assunto e agli orizzonti temporali pianificati”

(Miglioli, Megale, Sorgi – Il Planning della finanza personale – 2001)

In questa definizione di operatore finanziario, ma valida per ogni investitore, sono racchiuse le 4 regole di un investimento razionale. Quali sono? Vediamole assieme.

Regola numero 1. Investire nel mercato

Abbiamo parlato spesso delle differenze esistenti tra gestione attiva di un investimento e gestione passiva. La gestione attiva mira a selezionare tempi o singole attività con lo scopo di ottenere un rendimento superiore alla media di mercato; la gestione passiva, invece, investe nel mercato, replicando la sua composizione. Se nel medio/lungo periodo è dimostrato che la gestione attiva non comporta, a fronte di una maggiore volatilità, un rendimento superiore al mercato, allora un soggetto razionale sceglierà di impegnare i propri soldi nell’investimento che, a parità di rendimento atteso, comporta un rischio minore. Nel nostro caso investire nel mercato sarà la scelta razionale.

Regola numero 2. Scegliere mercati efficienti

Cosa significa mercato efficiente? Il mercato può dirsi efficiente quando il prezzo delle attività finanziarie scambiate tende ad allinearsi al loro valore. Un mercato efficiente è quindi lontano da rischi speculativi e si caratterizza per la presenza di un’alta capitalizzazione, un numero elevato di operatori (in concorrenza tra loro), modalità di negoziazione efficienti, una struttura di costo che non scoraggi gli scambi ed un organo di vigilanza autorevole.

Regola numero 3. Diversificare per davvero

Investire i propri risparmi in molti mercati differenti non ci garantisce un livello di rischio complessivo più basso. La motivazione di questa possibile inefficienza della diversificazione sta in una variabile statistica che si chiama correlazione. Per correlazione intendiamo il rapporto tra l’andamento di due attività finanziarie. Solo l’investimento in mercati non correlati – o poco correlati – tra di loro garantisce il rispetto del principio di diversificazione.

Regola numero 4. Il tempo

L’approccio quantitativo agli investimenti ci dice che il rendimento è funzione del rischio dei mercati efficienti associato ad un orizzonte temporale coerente. Più tempo a disposizione consente di aumentare il livello di rischio di un investimento e con esso di attenderci un rendimento più elevato. La realtà è incerta ed il tempo è l’unica “manopola” a nostra disposizione per poter gestire questa incertezza. Questo significa che è necessario assumersi un rischio adeguato all’orizzonte temporale di investimento ovvero, in altri termini, che la valutazione di un determinato investimento e della sua matrice rischio/rendimento va effettuata solo su un orizzonte temporale coerente.

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