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Le domande improvvise. Cosa rende profittevole un’industria?

Cosa rende profittevole un’industria? Scegliere su quali azioni investire è un processo dove assume un ruolo fondamentale la capacità di capire il contesto economico ed industriale nel quale le società “papabili” si muovono.

Se volessimo azzardare un parallelismo, potremmo considerare una società come un individuo che si sviluppa e cresce all’interno di una società (l’industria) e che ne viene condizionato. Un’analisi di come funziona quell’ecosistema chiamata industria, ci consente di capire se la nostra società sarà in grado di produrre e ridistribuire ricchezza ai suoi azionisti. Michael Porter (2008 – The five competitive forces that shape strategy) ha indicato 5 forze che caratterizzano la struttura di un’industria e ne condizionano la profittabilità.

Rivalità interna. Una scarsa rivalità tra le società presenti nell’industria ha un impatto positivo sulla profittabilità. La rivalità – ossia la competizione tra società – varia al variare della fase di ciclo di vita dell’industria.

Nuovi entranti. Più società possono accedere all’industria e più la torta dei profitti dovrà essere divisa. Un’industria con alte barriere all’entrata può – non sempre accade – essere considerata più profittevole di una industria “contendibile”.

Sostituti. Quando il prodotto o servizio di una determinata industria è privo di sostituti o la creazione di sostituti è piuttosto costosa, il livello dei prezzi potrà salire senza particolari remore; questo incide sui profitti.

Il potere dei fornitori. Più fornitori esistono e meno impatto avrà il costo delle materie prime. La concorrenza limita il potere di prezzo dei fornitori e questo da fiato alla profittabilità dell’industria.

Il potere dei clienti. Più è ampia la platea dei clienti e meno forte è il loro potere negoziale sul prezzo. Anche questo ha un effetto sulla profittabilità di un’industria.

 

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