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Semiconduttori. Doccia fredda dagli analisti

Non è bastato il rally messo a segno dal settore ad inizio anno, gli analisti continuano a nutrire timori sul futuro dei semiconduttori. A pesare è la congiuntura economica ma c’entra pure il ciclo di vita degli smartphone.

Infineon, colosso tedesco dei semiconduttori, ha annunciato a fine marzo un profit warning, citando tra le principali cause il rallentamento del mercato dell’auto cinese. Sul fronte USA le attese di crescita dei profitti nel breve periodo (1 anno) si sono portate in territorio negativo (STEG a -4,2% contro il +6% dello S&P500)

Proprio il rallentamento dell’economia cinese, le difficoltà del settore auto (che con le ultime tecnologie assorbe molta parte della produzione) e le tensioni sul commercio internazionale sono tra le cause congiunturali che hanno portato gli analisti a riconsiderare l’esposizione nel settore.

Credit Suisse ha recentemente rilasciato un suo report nel quale, abbassando il giudizio sul settore da Overweight a Market Weight, sottolinea come le azioni delle società USA operanti nei semiconduttori siano attualmente piuttosto care e l’industria risenta in maniera consistente del rallentamento dell’economia globale. A questo si aggiungono altri due ragionamenti, uno di carattere strategico e l’altro statistico.

La componentistica per smartphone rappresenta il 32% del vendite dell’industria dei semiconduttori USA ed il progressivo allungamento del ciclo di vista dei telefoni portatili rischia di ridurre sensibilmente gli introiti nei prossimi anni.

Anche la statistica non sembra essere dalla parte dei semiconduttori. Il fattore di riferimento è la recente inversione della curva dei tassi. Storicamente uno dei comparti con le performance peggiori nei 3 mesi successivi all’inversione è proprio quello dei semiconduttori.

Image by Delyth Williams from Pixabay

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