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Lo strano caso del rialzo di bond ed azioni

Il rialzo di bond ed azioni è uno dei principali temi di discussione tra gli analisti. I due trend sono spinti da visioni contrapposte sul futuro dell’economia, a quale delle due dare maggior credito?

Il recupero greco. Confronto tra rendimento dei titoli a 10 anni greci con i T-Bond USA
Andamento settimanale del rendimento dei titoli governativi USA e Grecia a 10 anni. Dal 2006 ad oggi

Partiamo da uno dei fatti più curiosi delle ultime settimane. Vale a dire l’azzeramento dello spread tra i titoli USA a 10 anni ed i titoli di stato della Grecia di pari scadenza. Un fenomeno dovuto in larga parte al perdurare dell’azione espensiva della BCE ed al contemporaneo e opposto comportamento della Federal Reserve. Il risultato è un paradosso: un titolo decennale di uno stato con rating pari a B+ che rende meno di un T-Bond USA.

Ma questo non è l’unico caso “curioso” frutto delle aspettative di tassi bassi a lungo nella zona UE. Bond di stati come Polonia e Repubblica Ceca segnano rendimenti negativi, molti bond “spazzatura” di durata superiore ai 5 anni segnano rendimenti negativi.

Ora che la musica sta per cambiare anche negli USA, il rally dei bond cominicia a diventare un grattacapo, specie se a questo scenario si aggiunge il contemporaneo rialzo delle borse.

Come notano in Credit Suisse, il rialzo di bond ed azioni è guidato da aspettative opposte. Da un lato l’attesa di tassi in ribasso fa brindare i listini azionari, dall’altro le motivazioni del ribasso dei tassi – un peggioramento dell’economia mondiale – fa correre il mercato delle obbligazioni. E gli investitori rimangono confusi. A quale delle due “visioni” dare maggior credito?

Il rialzo di bond ed azioni. Andamento SP500 e T-Bond 10 anni
Andamento dello S&P500 (blu) e del rendimento dei T-Bond a 10 anni (grigio) da inizio 2019 – fonte: investing.com

L’analisi classica ci dice che i momenti nei quali il mercato azionario e quello obbligazionario sono orientati nello stesso verso, segnalano l’avvicinarsi di un punto di svolta del ciclo economico. Il mercato obbligazionario “gira” in anticipo rispetto a quello azionario e, se la teoria classica può ancora dirci qualcosa, tutto questo farebbe prevedere una “svolta” negativa per l’azionario entro il 2020. Ma non è tutto così semplice ed automatico. Molte sono le anomalie rispetto al modello classico: l’abbondante liquidità tutt’ora presente sui mercati e le aspettative di bassa inflazione, solo per citare le principali.

Lo strano caso del rialzo di bond ed azioni ci richiama ancora una volta alla prudenza, consapevoli di vivere un momento storico mai sperimentato prima e quindi ricco di insidie.

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