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Crisi di Governo. Perchè l’Italia rischia di perdere l’ultimo treno?

Agosto tutt’altro che quieto quello che sta volgendo al termine. La crisi di governo in Italia si mescola alle vicende economiche internazionali. Debolezze della congiuntura che potrebbero aprire inaspettati nuovi ombrelli, anche per il nostro paese. Un ultimo treno che non possiamo perdere.

La crisi di governo apertasi a pochi giorni da ferragosto ha riportato l’Italia al centro delle attenzioni internazionali. Gli investitori guardano con scetticismo l’ipotesi di un nuovo voto, forse a novembre, che potrebbe avere conseguenze sulla dinamica dei conti pubblici per l’anno venturo. Un paese che, dalle ultime stime, dovrebbe crescere di appena uno 0,1% nel 2019, non può – questo il discorso ricorrente tra gli analisti – permettersi di rimanere a bocce ferme per altri 3/4 mesi.

Ma c’è molto di più. La congiuntura internazionale è debole. Anzi, peggiora sensibilmente con l’aumentare delle incertezze legate alla “faida” tra USA e Cina ed al risultato finale della Brexit. A farne le spese non sono sono le economie emergenti. La Germania si è ingolfata e con essa rischia di ingolfarsi l’intera economia dell’eurozona. Non è quindi un caso se a settembre la BCE riprenderà a pompare liquidità nel sistema. E le incertezze sull’andamento dell’economia nel 2020 portano con sé due conseguenze: il petrolio rimane attorno ai 60 dollari ed il biglietto verde si apprezza.

Pur con tutte le difficoltà del momento sembrano ricrearsi nuovamente le condizioni ideali per porre mano alle riforme strutturali di cui tanto si sente il bisogno e di fare investimenti pubblici. L’ombrello della BCE; la necessità della Germania di abbandonare la propria rigida politica anti-debito con interventi sia di breve termine che di lungo raggio (infrastrutture in primis); la necessità dell’UE di assorbire lo shock di un’uscita non concordata del Regno Unito dall’Unione.

Senza un governo diventa però difficile riuscire ad approfittare della situazione. Trattare con i partner europei, essere protagonisti nelle decisioni che riguarderanno la linea politico/economica della nuova commissione, approfittare del basso costo del denaro per iniziare un percorso di riduzione del debito, di riorganizzazione della spesa pubblica e di programmazione di investimenti.

Avvitarsi in una crisi di governo rischia di farci perdere l’ultimo treno. Da qui la necessità di tempi stretti ribadita dal Presidente Mattarella, da qui la perplessità degli investitori nell’osservare un paese con capacità enormi – anche e soprattutto in fase propositiva – contorcersi nel nulla di una politica fiacca ed autoreferenziale.

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