Nella giornata della firma dell’accordo tra USA e Cina, focus sull’inflazione tra area Euro e UK. Per la Gran Bretagna nuovi segnali di raffreddamento e nuovi input per la Banca Centrale. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Focus inflazione tra area Euro e UK. A dicembre segnali misti dall’inflazione nell’area Euro. In Francia il livello dei prezzi avanza dello 0.5% rispetto a novembre, portando il tendenziale a +1.5%. Stabile, invece, il dato spagnolo.
Il secondo elemento fondamentale per prendere una decisione sui tassi, la BoE lo raccoglie oggi. L’inflazione inglese rimane ferma a dicembre, sia nella componente core che nell’indice generale. Scende di due decimali il dato tendenziale. Risultati sotto le attese che, uniti ai precedenti dati macro, continuano a far aumentare le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale.
Germania, conferma del rallentamento, produzione industriale Eurozona stenta. La frenata della locomotiva tedesca si traduce in una crescita di PIL annuo dello 0.60%, il peggior dato dal 2013, meno della metà della crescita del 2018. Negli ultimi mesi alcuni dati hanno iniziato a mostrare segnali di miglioramento delle congiuntura. Gli effetti, però, non dovrebbero essere evidenti almeno fino a metà 2020.
Nell’eurozona stenta la produzione industriale a novembre. +0.2% rispetto a ottobre ma in calo dell’1,5% rispetto a 12 mesi prima. Le tribolazioni sul fronte del commercio internazionale si fanno sentire anche sulla bilancia commerciale, con l’avanzo che si riduce leggermente a 20,7 miliardi dai 28 della precedente rilevazione.
Brasile, dopo la produzione industriale steccano anche le vendite al dettaglio. Qualcosa si sta inceppando nella ripresa dell’economia brasiliana? Presto per dirlo ma nel frattempo arriva un altro dato macro sotto le attese. Le vendite al dettaglio di novembre (il mese del Black Friday) crescono solo dello 0.6% mensile, 2,9% tendenziale. A Febbraio la banca centrale tornerà a riunirsi e cresce la probabilità (anche se non è la più alta) di veder ritoccato al ribasso il tasso di riferimento attualmente al 4,5%.
USA, prezzi alla produzione calmi. Non fa paura l’inflazione e non arrivano spinte al rialzo nemmeno dai prezzi alla produzione. L’ultimo dato li vede in crescita dello 0.1% mensile. A livello tendenziale l’aumento è dell’1.3% che significa la percentuale più bassa dal 2006 ad oggi.
Segnali di miglioramento dal manifatturiero, l’indice Empire State a gennaio cresce a 4.80 da 3.5, sopra attese.
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