Il day after della firma dell’accordo USA Cina conferma lo stato di salute, piuttosto stabile, dell’economia USA, tra vendite al dettaglio e Philly Fed. In Turchia ed in Sud Africa le banche centrali tagliano i tassi di riferimento. Nella prima mattinata di domani arriverano i dati sulla crescita cinese nell’ultimo trimestre 2019. Questo ed altro nella K Briefing odierna.
USA, tra vendite al dettaglio e Philly Fed. Il mese dello shopping natalizio non ha portato grosse sorprese sul fronte delle vendite al dettaglio. +0.3% su base mensile e un +5.82% su base tendenziale. Bene il dato core, senza le vendite di automobili, che cresce sopra le attese di sette decimali rispetto a novembre.
Sul fronte prezzi si segnala un aumento su base mensile dei prezzi alle importazioni +0.3%, in linea con le attese. I prezzi all’esportazione scendono invece dello 0.2%. In altre parole il term of trade (il rapporto tra prezzi all’esportazione e prezzi all’importazione) scende, anche su base tendenziale. Nel 2019 a parità di esportazioni si sono potute importare meno merci e servizi. Il rapporto rimane comunque ampiamente sopra 100.
L’indice Philly Fed a gennaio segnala un miglioramento del settore manifatturiero. Migliorano quasi tutte le componenti, dagli investimenti ai prezzi, dall’occupazione ai nuovi ordini.
Sul fronte occupazione si confermano buoni i dati dal mercato del lavoro. Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione calano nel dato settimanale (204mila contro il precedente di 214mila). La media a 4 settimane delle richieste di sussidio scende a 216mila da 224mila.
Tutto procede liscio, quindi. Con il dato del Philly Fed a destare qualche speranza che si possa presto concretizzare un recupero anche nel settore manifatturiero.
Immatricolazioni auto, dicembre col segno meno in Europa. Variazioni mensili negative in Germania, UK ed Italia. In controtendenza il dato francese che segna un +22% di immatricolazioni nell’ultimo mese del 2019.
Sud Africa e Turchia, taglio dei tassi. La banca centrale sudafricana ha deciso di tagliare i tassi di riferimento di un quarto di punto, portandolo al 6.25%, livello più basso da 4 anni a questa parte. La mossa, che non era attesa dal mercato, è stata presa all’unanimità. Obiettivo ridare fiato all’economia – sono state riviste al ribasso e molto vicine a zero le stime di crescita – approfittando di una inflazione sotto controllo. Anche in Turchia sforbiciata al tasso di riferimento, 75 punti base in meno, all’11,25%. Il taglio segue le precedenti mosse al ribasso iniziate da luglio scorso e dovrebbe non essere seguita, nel breve termine, da altre operazioni.
Canada, ADP da buoni dati sul lavoro. La rilevazione ADP degli occupati non agricoli segna un progresso di 46mila unità
Foto di SAYIDOMAR MAHAMED