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Sarà la geopolitica la protagonista principale nella trama del 2020?

Dalle tensioni in Medio Oriente alle distensioni tra USA e Cina. La prima metà di gennaio ci ha fornito una preziosa anticipazione dei temi che potrebbero guidare l’anno appena iniziato. E la geopolitica con i suoi, spesso imprevedibili, sviluppi si ritaglierà un parte importante nella trama del 2020.

Dall’uccisione del generale iraniano Soleimani sono passate poco più di due settimane, nel frattempo i media hanno avuto modo di occuparsi di elezioni a Taiwan, di accese proteste di piazza a Teheran, della complicata crisi libica ed infine, appena due giorni fa, dell’accordo firmato tra USA e Cina. Una sequenza di eventi che diventano un indizio: la geopolitica potrebbe essere la vera variabile del 2020 per i mercati finanziari e non solo.

La prossima settimana darà ulteriori spunti. Da un lato è attesa l’approvazione da parte del congresso americano del nuovo accordo commerciale tra USA, Canada e Messico (USMCA), che andrà a sostituire il vecchio “NAFTA” siglato 26 anni fa. Dall’altro, sul fronte internazionale, gli occhi saranno puntati sulla conferenza di Berlino, dove tutte le parti in causa nella complessa questione libica proveranno a trovare il filo giusto per tessere un accordo (o una spartizione, seguendo alcune analisi più ruvide).

L’impressione è quella di assistere ad un complesso movimento di tessere, un tentativo globale di ricomporre un mosaico di relazioni internazionali, cercando nuovi equilibri e governando nuove spinte sociali ed economiche. Ed il 2020 sembra l’anno nel quale molti nodi verranno al pettine e la geopolitica è pronta a diventare l’argomento principale tra gli investitori.

Non è un caso se il BlackRock Geopolitical Risk Indicator (BGRI), un indice che monitora la frequenza con la quale le questioni di geopolitica sono citate nei principali report finanziari e tra gli organi di informazione, si mantiene in zona rossa. L’indicatore è schizzato dai minimi di inizio 2018 (0.19) a livelli simili a quelli raggiunti per la crisi finanziaria europea del 2011 (2.4).

Geopolitica. L'indice di BlackRock che ne misura il rischio è ai massimi dal 2011
Rock Geopolitical Risk Indicator – BlackRock

Per Mike Pyle e gli analisti del gestore americano, pur in un contesto macroeconomico favorevole alla crescita, la componente geopolitica rimarrà tra le principali fonti di rischio per il 2020. BlackRock cita alcune criticità che potrebbero fare da amplificatore.

  • Contrapposizioni tecnologiche, politiche e commerciali. Tra le principali: la guerra fredda tecnologica tra USA e Cina, su cui dovrà concentrarsi la fase due del negoziato tra i due paesi; la polarizzazione della politica verso gli estremi degli schieramenti in molti paesi occidentali; i nodi da sciogliere tra Europa e USA sui dazi e tra UE e Gran Bretagna sulla Brexit.
  • L’aumento di tensioni e proteste in molti paesi, frutto molto spesso della crescente disuguaglianza economica all’interno delle società.
  • Il tema della cybersecurity, con il rischio che una parte dei conflitti e delle tensioni vengano combattute a colpi di byte.

Foto di Pete Linforth

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