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In India arrivano gli LTRO. USA, tagli occupazionali su tech e retail.

Con un annuncio a sorpresa in India arrivano gli LTRO (long term refinancing operation). La Banca centrale ha deciso di varare un piano di finanziamenti agevolati per le banche da 1 trilione di rupie. Negli USA balzano gli annunci di tagli occupazionali a gennaio, particolarmente pesante la situazione sul settore retail. Questo ed altro nella penultima K Briefing della settimana.

India, arrivano gli LTRO. I tassi di interesse indiani rimangono fermi al 5.5%, come da attese di mercato. La Banca centrale indiana soprende tutti, però, annunciando l’avvio di un programma di prestiti agevolati da 1 a 3 anni per le banche (la versione indiana degli LTRO della BCE). Un’iniezione di liquidità da 1 trilione di rupie (circa 14 miliardi di dollari) che servirà a dare stimolo al settore del credito, nel tentativo di far ripartire l’economia indiana. Assieme all’operazione Twist (acquisto di bond a lungo e vendita di bond a breve), gli LTRO serviranno per spostare verso il basso la curva dei tassi sia sulle scadenze a breve che a medio termine.

Germania, a dicembre giù ordini all’industria, pesa export. Un calo del 2.1%, inaspettato dagli analisti e guidato dalla frenata degli ordini dall’estero. Questo in sintesi il dato sugli ordinativi industriali tedeschi a dicembre 2019. Si tratta del peggior calo da Febbraio dello scorso anno. Ordini dall’estero in calo si diceva, ma – un po’ a sorpresa – calano molto più gli ordini dalla zona euro (-13.4%) rispetto al resto del mondo (-2.1%). Gli ordini interni salgono dell’1.4%.

Repubblica Ceca, tassi su ma la produzione industriale peggiora. Forse non rimarrà da sola a lungo ma la Repubblica Ceca è il primo paese dell’Est Europa a rimettere mano ai tassi di interesse nel 2020, alzandoli dal 2% al 2,25%, sulla scia delle preoccupazioni per l’impennata dell’inflazione. Una decisione sofferta che non dovrebbe avere repliche a breve. Si tratta del 9° rialzo in due anni e mezzo. Intanto la produzione industriale a dicembre ha segnato un brusco rallentamento, scendendo del 3.4% su base annua.

USA, dati lavoro a gennaio. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione salgono di 220mila unità nell’ultima settimana, portando il dato medio a 4 settimane a 211,75mila. In calo rispetto alla precedente rilevazione (rivista al rialzo).

Diffusi anche i dati dell’ultimo trimestre 2019 su lavoro e produttività. Il costo per unità di lavoro aumenta dell’1.4% nell’ultimo trimestre del 2019, settimo rialzo consecutivo. Il salario orario aumenta ad un ritmo leggermente più alto rispetto al 3° trimestre 2019, +2.8% (+2.3%). La produttività aumenta dell’1.4%, sotto le attese ma meglio del dato precedente (-0.2%). In aumento anche le ore lavorate dell’1.1% rispetto al precedente trimestre.

USA. Annuncio di tagli occupazionali. A gennaio 2020 aumentano in maniera massiccia i posti di lavoro a rischio taglio. 67.735, il 106% in più rispetto a dicembre e il dato più alto per il mese di gennaio dal 2016. A guidare la lista dei settori “taglia occupati” c’è il tecnologico, seguito dal settore retail. Quest’ultimo ha annunciato 10.444 tagli, la maggior parte legata al fallimento delle aziende. Il manifatturiero annuncia tagli per circa 6000 unita, quasi 1/3 legato alla condizione del mercato e a perdite finanziarie.

Foto di Gerd Altmann

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