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Dati PMI, sui buoni fondamentali piombano i primi effetti del COVID-19

Infornata di dati PMI oggi. Le stime preliminari rilasciate per molti paesi portano a conclusioni simili. I fondamentali dell’economia globale sono orientati alla crescita, ma si cominciano a vedere gli effetti deleteri del COVID-19 sulla catena di distribuzione.

Giappone, l’economia si indebolisce. L’indice Jibun Bank Japan Services PM a febbraio scende sotto quota 50, a 46.7, segnando il peggior ribasso mensile dall’aprile del 2014. La causa principale è da ricercare nel crollo del settore turismo; motivo scatenante l’epidemia di coronavirus. Male anche il settore manifatturiero, qui il PMI scende a 47.6 dal 49 precedente. Mai così male dal dicembre del 2012. Sulla manifattura pesano sia l’aggravio IVA sia i danni legati alla stagione dei tifoni.

Australia, anche il settore servizi entra in contrazione. Il PMI servizi australiano buca quota 50 ed a febbraio si porta in zona contrazione, a 48.4, livelli record per l’indice. Contrazione pesante sulla componente relativa ai nuovi ordini. Continua, invece, per il quarto mese consecutivo la contrazione del settore manifatturiero. A febbraio il PMI segna 49.8, salendo rispetto a dicembre e facendo meglio delle attese di mercato.

Eurozona, stima dati PMI da segnali misti. Il dato complessivo dell’area euro batte le attese sul fronte manifatturiero, portando il PMI del settore a 49.1 da 47.9, il mercato si attendeva un peggioramento della fase di contrazione. Tiene anche il settore servizi (52.8 da 52.5). Il Markit PMI Composite sale così a 51.6, meglio delle attese di mercato ed in salita rispetto a gennaio. La situazione a livello di singoli paesi è però molto frastagliata.

Germania. L’indice PMI manifatturiero sale a 47.8 da 45.3, si tratta della miglior lettura da 13 mesi a questa parte. Sembrerebbe un dato positivo ma non lo è. Il punteggio è per metà dovuto alle distorsioni causate dai ritardi nelle consegne dei fornitori a causa dei guai cinesi. Inoltre le attese sui profitti a 12 mesi sono peggiorate. Il settore dei servizi peggiora pur rimanendo in zona espansione, qui si assiste ad una riduzione del ritmo di assunzioni.

Francia. Per la prima volta da sette mesi il settore manifatturiero francese torna in zona contrazione. La stima preliminare del PMI segna 49.7, peggio delle stime di mercato ed in calo rispetto al 51.1 di gennaio. Tra le cause un netto calo dei nuovi ordini di automobili, la produzione a singhiozzo del settore aerospaziale ed infine le difficoltà di fornitura dovute al coronavirus.

UK, economia migliora ma ci sono i primi segni di COVID-19. L’indice PMI manifatturiero inglese mette a segno il secondo mese di rialzo consecutivo, si porta a 51.9. Si tratta della migliore lettura da aprile 2019, con la componente produzione che sale ai massimi a 10 mesi. Allo stesso tempo le scorte di input scendono al ritmo più alto da sette anni, sintomo evidente del dilatamento dei tempi di consegna delle forniture. Molti ordini verso clienti asiatici sono stati cancellati. In fase di espansione, ed in miglioramento, anche il settore servizi. Dati positivi che dimostrano come l’economia inglese non sia più piatta ma abbia ricominciato ad avanzare, gli analisti stimano un +0.2% di crescita per il primo trimestre. Per quel che riguarda la BoE, riposo assicurato, almeno per qualche altro mese.

USA, dati PMI Markit. Il settore manifatturiero segna a dicembre 50.8, in arretramento dal 51.5 di gennaio. Si tratta del più basso dato mensile da agosto 2019 e della quarta lettura consecutiva in ribasso. Sul dato, scrive Markit, pesano i ritardi nelle consegne dovute ai blocchi per il coronavirus ed una domanda non troppo sostenuta. La componente prezzi rimane debole. Interessante segnalare come l’aspettativa di produzione sia ai livelli più alti da 10 mesi ma le incerte conseguenze dell’epidemia di covid-19 smorzano l’ottimismo e potrebbe incidere su questo dato nelle prossime rilevazioni. A sorpresa cala il PMI del settore servizi, che va a 49.4 in zona contrazione (prima volta dal febbraio del 2016). Dato ben al di sotto delle attese. La componente ordini cala per le ben note vicende cinesi che colpiscono il settore turismo. La componente prezzi scende al minimo a 5 mesi. La fiducia delle imprese a 6 mesi tocca però i massimi dal giugno 2019. L’indice PMI composite scivola così a 49.6, la peggior lettura dall’ottobre del 2013.

Foto di Csaba Nagy

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