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Covid-19. Cosa dicono i gestori?

La situazione muta di giorno in giorno ed è difficile fare previsioni. Di fronte all’epidemia di covid-19 i gestori sembrano ancora, in larga parte, possibilisti sull’ipotesi di contenerne gli effetti nel breve periodo. Ma servono decisioni, forti e veloci.

Inutile nasconderlo, fare previsioni in questo momento è praticamente impossibile. Ogni giorno la situazione muta e con essa i possibili scenari futuri. L’incertezza, che nei mercati si traduce in volatilità, regna sovrana e le uniche cose sagge da fare sono due: rimanere calmi e rispettare le raccomandazioni che ci vengono dalle autorità.

Sulla necessità di mantenere la calma di fronte all’avanzata del covid-19 sembrano convergere i pareri di molti gestori. Di questo avviso è, ad esempio, Patrick Nolan di BlackRock. Sottolineando più volte quanto possa aiutare in questi periodo l’aver diversificato con cura i propri investimenti, Nolan ricorda come lo S&P500 dal bottom del 2009 all’inizio del 2020 abbia registrato una performance del 451%. Questo non significa dormire sugli allori, la correzione continuerà ancora per un po’, ma non bisogna dimenticare la capacità di resilienza dei mercati azionari di fronte a crisi di questo tipo. La tabella qui sotto, presa proprio dal post pubblicato dal cfa di BlackRock, è emblematica nel confermare quanto appena scritto.

covid-19 e gestori. La resilienza dei mercati azionari.
La resilienza dei mercati azionari. Fonte: BlackRock

Nick Kalivas, di Invesco, invita a riflettere sulla volatilità citando un’interessante statistica legata al VIX (il famoso indice della paura). Dal 1999 ad oggi, il VIX ha chiuso un’ottava di borsa sopra quota 35 soltanto in 7 occasioni. Questo da l’idea della portata di quanto sta accadendo sui mercati. Ma guardando alle serie storiche si scopre che questi periodi di VIX con chiusure sopra i 35 punti sono correlati con alte performance dello S&P 500 Equal Weight Index nell’anno successivo (con un rendimento medio del 15.5%). Cosa significa tutto ciò? Kalivis lo sintetizza così: ad alta incertezza nel breve corrispondono ottime occasioni per gli investitori capaci di avere una visione di lungo periodo.

Breve periodo e lungo periodo. Sembra essere questa la chiave di interpretazione di tutto. Contenere il virus anche in termini temporali deve essere la priorità degli sforzi economico/finanziari che governi ed autorità monetarie sembrano essere prossimi a prendere.

Gilles Moec (Axa) sottolinea come tali sforzi debbano adattarsi al tessuto economico dei paesi colpiti. Ad esempio, scrive Moec, per l’Italia la severità degli effetti del covid-19 (in particolare la dinamica dello shock offerta/domanda) sarà più marcata. Crisi di questo tipo colpiscono particolarmente la categoria dei lavoratori autonomi, che sperimenta un calo netto e rapido del reddito. Un problema molto italiano, visto che le “partite iva” rappresentano il 17% della platea lavorativa del nostro paese (la percentuale più alta tra i paesi OCSE).

In una recente intervista televisiva Guido Maria Brera, finanziere e scrittore, ha usato un’immagine molto significativa. In questo momento, secondo il pensiero di Brera, l’economia va tenuta su con le mani.

Ecco, servono decisioni forti, nuove, chiare, coordinate e veloci per far si che queste mani riescano a reggere l’urto. La notizia positiva è che una presa di coscenza della situazione, da parte dei governi e delle autorità monetarie, c’è stata; e con tempi più rapidi del 2009. Adesso serve passare alle decisioni, i mercati non aspettano altro.

Foto di Hans Braxmeier

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