Sfondo scuro Sfondo chiaro

BofA survey di aprile. La parola d’ordine è cash

Il BofA survey di aprile mostra un aumento importante delle posizioni cash nei portafogli dei gestori. Più della metà pensa ad una ripresa a U, per il futuro occhio a titoli tech e growth.

Il Bank of America Global Fund Managers survey di aprile ci permette di tastare il polso di 200 grandi gestori internazionali per provare a capire come si stanno preparando alla “fase 2” globale. Ma sono dati utili anche per iniziare a delinare i movimenti attesi sui mercati finanziari nei prossimi mesi.

Il primo dato che emerge, forse il più vistoso, è l’aumento della liquidità. Gli intervistati dichiarano mediamente un 5,9% di portafoglio allocato in cash. Una percentuale in aumento rispetto al dato di marzo (5,1%) e che, per ordine di grandezza, è paragonabile solo a quanto successe nel 2001 (il dopo Torri Gemelle).

L’incertezza indotta dalla pandemia ed il crollo rapidissimo dei listini non ha lasciato molto tempo per pensare. In momenti, lo ricordiamo tutti, nei quali crollavano certezze, la scelta tattica è stata quella di aumentare, nei limiti del possibile, il parcheggio in cash.

Ma ora cosa accadrà? L’incertezza non è del tutto sparita ma i gestori intervistati dal BofA survey di aprile sembrano avere le idee piuttosto chiare. Solo il 5% ritiene che nel corso dei prossimi mesi vedremo le aziende impegnate in nuove operazioni di buyback ed il 95% pensa che le società dovranno fare “ordine” nei loro bilanci per affrontare una condizione economica del tutto nuova.

Il 93% dei gestori da per scontata la recessione nel 2020 e la metà abbondante (52%) degli intervistati concorda sull’ipotesi di una ripresa a U. Per il 22% si potrebbe fare strada una sorta di andamento ad onde (a forma di W), ipotizzando quindi una ripetizione – magari in forma più leggera – di altri lockdown nei prossimi mesi.

Sembra avere sempre meno estimatori l’ipotesi di una ripresa a V, considerata oramai da solo il 17% dei gestori intervistati.

Incertezza sui prossimi mesi, ma una diffusa convinzione che la ripresa arriverà e sarà robusta (da fine anno in poi). Ecco allora che quella liquidità accantonata potrebbe presto (inizio estate?) tornare ad essere impiegata in strumenti più profittevoli. Per i gestori le prime scelte sembrano essere il settore tech e le azioni growth.

Foto di NikolayFrolochkin

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

Cina, crescita negativa per la prima volta dal 1992

Post successivo

Petrolio al tappeto. Giappone calano esportazioni a marzo

Pubblicità