In UK e Canada giù l’inflazione a marzo, complice il crollo dei prezzi del petrolio. Per l’Italia arrivano i dati sugli ordinativi, già in calo a febbraio. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Italia, nuovi ordini pre-lockdown. A febbraio i nuovi ordini industriali italiani mostravano già qualche linea di febbre. Il dato mensile ha segnato un -4.4% (peggior dato mensile a 2 anni), il tendenziale -2.1% (dal +5.5% di gennaio, rivisto al rialzo). A pesare sul dato gli ordini dall’estero, scesi del 4.3% rispetto al +9.3% di gennaio). Le vendite, sempre nel secondo mese del 2020, sono calate del 2.10% su mese, +0.9% annuo (in calo rispetto al +3.8% di gennaio).
UK, inflazione scende a marzo. Il tasso di inflazione inglese scende a marzo all’1.5%, dall’1.7% del mese precedente. Il crollo dei prezzi dei prodotti petroliferi e dell’abbigliamento è la principale spiegazione della leggera flessione in atto. A crescere sono i prezzi dei generi alimentari. Come per il mercato del lavoro (dati diffusi ieri), anche per l’inflazione gli effetti saranno più evidenti nel mese di aprile, ricordando che in Gran Bretagna il lockdown è iniziato il 23 marzo scorso.
Turchia, consumatori meno fiduciosi e banca centrale. L’onda lunga della crisi da coronavirus si fa sentire anche sull’umore dei consumatori turchi. A aprile l’indice che la misura scende a quota 54.9, sui minimi dal 2009. La Banca Centrale ha deciso di tagliare di altri 100 punti base il tasso di riferimento (ora all’8.75%). Con l’inflazione indebolita dall’andamento dei prezzi dei prodotti petroliferi, l’istituto prova a stimolare la crescita con un’operazione più sostanziosa di quanto si attendessero gli analisti (50pb).
Germania, sforamento parametri UE. Il deficit pubblico complessivo nel 2020 dovrebbe essere al 7% del PIL, quello federale al 5%. Il debito totale dovrebbe crescere fino ad arrivare al 75% del PIL, con oltre 430 milioni di Bund attesi in emissione nel 2020 (ben oltre il totale emesso nel 2009).
Canada, scende inflazione a marzo. In linea con quanto rilevato in molte altre economie avanzate, scende il livello dei prezzi al consumo anche in Canada. A marzo l’inflazione fa +0.9% contro attese di +1.2% e sotto al dato di febbraio (+2.2%). Anche in questo caso pesa il crollo del prezzo del petrolio che porta giù anche la componente trasporti. In leggerissima flessione anche i prezzi di alimentari, farmaceutici e prodotti per la cura della persona. A livello mensile l’inflazione frena dello 0.6%, il gap mensile più alto dal dicembre del 2014.