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PIL inglese cala meno delle attese. Fed, niente tassi negativi

Il PIL inglese cala meno delle attese nel primo trimestre 2020, ma quel -5.8% di marzo fa pensare ad una situazione in netto peggioramento. La FED si dichiara pronta a sostenere l’economia ma niente tassi negativi. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Eurozona, produzione industriale. Nel mese di marzo la produzione industriale nell’eurozona ha segnato un -11.3% rispetto al mese di febbraio. Il dato è leggermente migliore rispetto alle attese degli analisti (-12.1%). A guidare la discesa i beni durevoli, la cui produzione è scesa del 26,3%. Guardando i singoli paesi, come abbiamo già avuto modo di annotare nei giorni precedenti, difficile trovare dati sotto le due cifre di calo.

PIL inglese cala meno delle attese. Il primo trimestre 2020 si chiude con una crescita economica negativa per la Gran Bretagna. Il PIL trimestrale scende del 2%. La stima preliminare è migliore rispetto alle attese degli analisti (-2.5%) ma rappresenta pur sempre la peggior contrazione trimestrale dagli ultimi 3 mesi del 2008. I consumi scendono dell’1,7% (anche qui record dal 2008) e non va meglio per le altre voci. Giù gli investimenti (sia privati che pubblici), giù la spesa pubblica. Giù, infine, anche le esportazioni nette con i beni e servizi esportati che si riducono di oltre il 10%, mentre le importazioni diminuiscono del 5.3%.

Importante ricordare come il solo mese di marzo la contrazione del PIL sia stata del 5.8%, con i settori del turismo, dei trasporti e ricettivo a dimezzare sostanzialmente la loro contribuzione alla crescita.

La produzione industriale a marzo segna un -4.2% rispetto al mese precedente, mentre sul confronto annuo la perdita è dell’8.2%. Scende molto la manifattura con un output che si contrae del 4.6% su base mensile e del 9.7% su base annua.

Tutti dati migliori rispetto alle attese di mercato ma, occorre ricordarlo, riguardano un mese, quello di marzo, in gran parte “operativo” per l’economia britannica. Attendiamo i dati di aprile per capire complessivamente gli effetti del lockdown oltremanica. La recessione tecnica è scontata, la sua intensità è ancora difficile da quantificare.

Brasile, male vendite al dettaglio a marzo, ma meno di attese. Le vendite al dettaglio brasiliane scendono a marzo del 2.5%, molto meglio rispetto agli oltre sette punti percentuali ipotizzati dagli analisti, ma in ogni caso ai minimi dal 2018. Su base annua il calo è dell’1,2%, anche qui la situazione è migliore rispetto alle previsioni (-6% circa). Nel primo trimestre la variazione complessiva è del -1.1%. A guidare i ribassi le spese per abbigliamento e calzature, aumentano sensibilmente le spese alimentari, scendono anche le spese per hi-tech ed editoria.

USA, prezzi produzione giù. Prezzi alla produzione continuano a contrarsi. In aprile il calo mensile è stato dell’1.3%. Su base annua il calo è dell’1.2% e si tratta dello scarto negativo più ampio dal novembre del 2015. A guidare il ribasso il costo della componente carburanti, i cui prezzi sono più che dimezzati.

FED, pronta a nuovi aiuti ma nessuna ipotesi di tassi negativi. J Powell parla della situazione economica americana e di come il protrarsi della crisi può trasformare problemi di liquidità in problemi di solvibilità. La politica monetaria è pronta a sostenere l’economia nel breve per evitare danni sul lungo periodo, ma tra gli strumenti in considerazione non ci sono i tassi negativi:

The committee’s view on negative rates really has not changed. This is not something that we’re looking at

In settimana la banca centrale americana, sulle orme della BoJ, ha cominciato ad acquistare anche ETF su indici corporate bond per sostenere la liquidità del mercato e permettere alle società di reperire fondi.

Foto di David Mark

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