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USA, risale ottimismo piccole imprese. Germania, si assottiglia surplus commerciale

Negli USA risale l’ottimismo delle piccole imprese, cresce la convinzione che la recessione sarà di breve durata. Ma altri sondaggi frenano gli entusiasmi. In Germania surplus commerciale ai minimi dal 2000. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Eurozona, cala l’occupazione nel primo trimestre 2020. Per la prima volta dal 2013 l’eurozona registra un trimestre con occupazione in calo. I primi 3 mesi del 2020 segnano una diminuzione dello 0.2% del totale degli impiegati che scendono a 160,4 milioni. Un dato comunque contenuto, anche grazie agli interventi statali di protezione del lavoro. Gli effetti della pandemia sono molto più visibili sul monte ore lavorate, scese nel primo trimestre 2020 del 3%.

Intanto la prima revisione del PIL trimestrale non apporta considerevoli modifiche al dato diffuso qualche settimana fa. -3.6% rispetto al -3.8% preliminare, un risultato che significa il peggior trimestre di sempre per l’Eurozona. Germania, Italia e Francia sono confermate in recessione tecnica.

Germania, aprile mese pesante anche per le esportazioni. Ieri il dato sulla produzione industriale, oggi è il commercio internazionale il parametro di riferimento per descrivere la difficoltà del mese di aprile scorso. Le esportazioni tedesche sono scese del 24%, oltre le aspettative. Giù anche le importazioni a -16.5%. Si assottiglia il surplus della bilancia commerciale che ad aprile è di soli 3,2 miliardi di euro (1/4 del dato del mese precedente). Si tratta del valore più basso dal dicembre del 2000.

USA, risale ottimismo piccole imprese. Il NFIB Small Business Optimism Index di maggio registra un rimbalzo rispetto ai dati di aprile, timido segnale di ripresa per la fiducia delle piccolo imprese americane sul futuro delle loro attività. Migliorano le aspettative sulle vendite, con i piccoli imprenditori che sembrano essere un po’ più convinti che la recessione sarà di breve durata. Timidamente positivo anche l’ultimo report della Federal Reserve Bank of New York. Secondo il sondaggio condotto dall’istituto newyorkese i consumatori americani sembrano essere un po’ più fiduciosi sulle prospettive dell’economia e del mercato del lavoro nei prossimi mesi. Sempre secondo questo sondaggio le aspettative di inflazione rimangono basse. Per la metà degli intervistati sono aumentate le difficoltà di accesso al credito.

Ma l’IBD/TIPP Economic Optimism Index peggiora. Il sondaggio sul morale degli americani torna a scendere nella lettura di giugno. L’indice si ferma a 47 da 49.7 e tocca il minimo dal 2016. Due aspetti sembrano particolarmente interessanti. In primo luogo la visione contrapposta tra chi investe in borsa (52.8% di ottimisti sul futuro dell’economia americana) e chi no (42,1% molto pessimista); un pessimismo che sale al decrescere del reddito annuo. Il secondo aspetto riguarda l’aumento della preoccupazione per la propria posizione finanziaria e la diminuita fiducia nel sostegno del governo federale.

Foto di Gerd Altmann

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