Il sondaggio condotto dall’American Association of Individual Investors (AAII) tra gli investitori privati USA segnala un notevole aumento del pessimismo sull’andamento dei mercati azionari nel breve periodo.
Un cielo nuvoloso. E’ questa la visione condivisa dalla maggioranza degli investitori privati intervistati dall’AAII sull’andamento del mercato azionario da qui ai prossimi 6 mesi. Nell’ultima settimana di luglio il numero di investitori “toro” – vale a dire investitori che ritengono che l’andamento delle borse sarà positivo nel prossimo semestre – è sceso ad un livello tra i più bassi della storia del sondaggio. Il 20.2% rappresenta infatti una tra le 40 rilevazioni settimanali più basse di sempre. Per trovare una percentuale inferiore occorre andare al maggio del 2016. Gli investitori ottimisti rimangono per la 21° settimana consecutiva al di sotto della media storica del sondaggio (pari al 38%).
Il cambiamento di sentiment è deciso, gli investitori USA sembrano avere idee piuttosto chiare. Lo dimostra il fatto che la quota dei “neutrali”, vale a dire coloro che pensano che i listini rimarranno sostanzialmente agli attuali livelli di prezzo – è quasi invariata e si mantiene attorno al 31% (che rappresenta anche la media storica del sondaggio).
Ad aumentare, quindi, sono gli “orsi”. Ad immaginare un andamento delle borse decrescente nel prossimo semestre è, stando al sondaggio AAII, il 48.5% del campione. Un aumento settimanale di quasi due punti percentuali che porta per la 23° settimana consecutiva la quota di “pessimisti” al di sopra della media storica.
Molto interessante anche la valutazione che gli investitori privati americani fanno dell’andamento del Nasdaq nelle ultime settimane. L’indice tecnologico americano, infatti, ha registrato il miglior trimestre dal 1999. Ebbene, per gli intervistati il movimento è essenzialmente dovuto alle performance delle società ad alta capitalizzazione. A questa opinione (espressa dal 35% degli intervistati) si affianca una visione più pessimistica (30%) che vede nel movimento del Nasdaq il gonfiarsi di una bolla, mentre per il 15% il mercato non sta rispecchiando l’attuale situazione economica. Solo il 10% degli intervistati pensa che lo sprint del listino tecnologico sia legato alla massiccia iniezione di liquidità operata dalla FED.
La sensazione che si ha leggendo i risultati del sondaggio è quella di una platea di investitori – quelli privati – che inizia a mostrare forte prudenza nel “maneggiare” azioni nel breve periodo, tra aspettative molto fumose e dati dall’economia reale ancora distanti dall’essere robusti.
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