Per la Gran Bretagna inflazione sempre più debole. Ad agosto l’indice dei prezzi al consumo segna solo un +0.2%. Vendite al dettaglio in crescita ma ritmo più basso negli USA. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Giappone, commercio internazionale ancora in difficoltà. Nel mese di agosto numeri che sanno ancora di sofferenza per gli scambi internazionali giapponesi. Le esportazioni segnano il 21° mese consecutivo di calo, fissando il delta rispetto a 12 mesi prima a -14.8%. Calo ancora più sensibile delle importazioni che ad agosto segnano un -20.4%, 16° mese di calo consecutivo. Per effetto di queste dinamiche la bilancia commerciale segna un surplus di 248.3 miliardi di yen, secondo bilancio in positivo in cinque mesi.
Australia, prospettive economiche rimangono in positivo. Il Westpac-Melbourne Institute Leading Economic Index segna a settembre una variazione del +0.5%, il maggior rialzo dell’indice dal 1997 ad oggi. Dato che fa ben sperare per il risultato del PIL nel 3° trimestre, malgrado il lockdown nello stato di Victoria (che rappresenta un quarto dell’attività economica del paese).
Gran Bretagna, inflazione sempre più debole. Cala il livello dei prezzi al consumo nel Regno Unito. Il dato di agosto si ferma al +0.2% su base annua, otto decimali sotto a quello di luglio, il dato più basso dal dicembre del 2015. Ancora. La variazione mensile è negativa per lo 0,4%, peggior lettura dal gennaio del 2019 (in piena bagarre Brexit). Con la disoccupazione che aumenta ed i prezzi che continuano ad indebolirsi, sono sempre maggiori le pressioni sulla Banca Centrale, chiamata molto probabilmente ad aumentare gli stimoli monetari già dalla prossima riunione settembrina.
USA, vendite al dettaglio sotto tono. Come per il dato sulla produzione industriale, anche le vendite al dettaglio segnalano un progresso con un ritmo più blando. Ad agosto la crescita su base mensile è stata dello 0.4%, quarto mese consecutivo di variazione positiva ma anche il dato più basso da quattro mesi a questa parte. Le attese del mercato erano per un aumento di 1 punto percentuale. Rivisto al ribasso anche il dato di luglio, fermo ora a +0.9% mese su mese. Pur non comprendendo larghe fette di consumo il messaggio che arriva dalle vendite al dettaglio sembra trovare conferma anche in altri dati. Ad esempio l’utilizzo delle carte di credito. Secondo alcune ricerche, tra le quali quella di Affinity Solutions, il volume di spese continua ad essere ampiamente sotto i livelli pre-pandemia.
Foto di Marco Pomella