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Germania, ordinativi bene ad agosto. Settore costruzioni arranca nell’Eurozona

In Germania gli ordinativi all’industria hanno continuato a crescere ad agosto, con il settore auto che vede il segno più rispetto a febbraio scorso. Non così bene, invece, il settore costruzioni dell’eurozona, che l’indice PMI vede a settembre ancora in zona contrazione. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Germania, ordinativi bene ad agosto. Ancora un buon dato per l’economia tedesca, tra le europee quella che pare aver intercettato meglio l’attuale fase di ripresa post-pandemia. Ad agosto gli ordinativi industriali sono saliti per il quarto mese consecutivo segnando un +4.5% rispetto a luglio. Risultato sopra le attese ed in miglioramento rispetto al +3.3% del mese precedente. Bene gli ordini dall’estero (zona europea soprattutto) che balzano del 6.5%. Il dato ci dice altre due cose interessanti. La prima è che, in linea generale, gli ordinativi rimangono sotto al livello di febbraio scorso (più di tre punti percentuali sotto) ed il saldo a 12 mesi è ancora negativo (-2.2%). La seconda osservazione riguarda, invece, il settore dell’auto. Qui si rivedono numeri positivi, con un aumento degli ordinativi rispetto a febbraio dello 0.3%.

Settore costruzione. Male a settembre per l’Eurozona, bene in UK. Il sondaggio PMI del settore costruzioni non porta buone nuove per la zona euro. L’indice scende a quota 47.5, rimanendo per il settimo mese consecutivo in zona contrazione. Residenziale e commerciale condividono la stessa tendenza negativa. Germania e Francia i paesi che hanno fatto segnare il peggioramento più consistente.

Per la Gran Bretagna, invece, settembre rappresenta il quarto mese consecutivo in zona espansione, con l’indice PMI che raggiunge quota 56.8; il secondo miglior risultato da marzo scorso. Addirittura le attività di compravendita salgono con ritmi che non si vedevano dalla fine del 2015. L’ottimismo, anche sulle aspettative, non si traduce però in un miglioramento dell’occupazione. Per il settimo mese consecutivo la componente occupazionale si piazza in zona contrazione.

Lagarde. BCE pronta a nuovi stimoli monetari. Powell, monito al Congresso. Mentre serpeggia una certa preoccupazione per le ultime uscite, non proprio in sintonia, della governatrice Lagarde e del capo economista Philip Lane, ecco che la prima dichiara che la Banca Centrale sarebbe pronta a nuovi interventi di politica monetaria, addirittura ad una ulteriore riduzione sotto quota zero dei tassi di interesse. Le borse, sempre avide di liquidità a basso costo, sembrano abbozzare una reazione positiva. L’Euro, invece, si muove pochissimo.

Dall’altra parte dell’oceano J Powell lancia un monito al Congresso: lasciare ora l’economia senza ulteriori aiuti fiscali la esporrebbe a gravi rischi. Repubblicani e Democratici non sembrano però così vicini ad un accordo per un nuovo pacchetto di aiuti a famiglie ed imprese.

USA, deficit commerciale mai così alto da 14 anni a questa parte. Ad agosto la bilancia commerciale statunitense segna -67.1 miliardi di dollari. Un “rosso” che non si vedeva dal 2006 e che è la diretta conseguenza di una dinamica tra importazioni ed esportazioni che viaggia su ritmi decisamente differenti. Se le prime sono sostanzialmente tornate ai livelli pre-pandemia (guidate dai prodotti farmaceutici), le seconde stentano e molto a ripartire.

USA, posti vacanti scendono ad agosto. Ad agosto il numero di posizioni lavorative aperte è sceso per la prima volta da quattro mesi a questa parte. I 6.49 milioni di job openings sono meno di quelli di luglio (circa 300 mila in meno) ed inferiori alle attese del mercato. Le tendenze confermano una progressiva diminuzione dei licenziamenti, elemento senza dubbio positivo, con il tasso di assunzione che ad agosto è quasi quattro volte quello di licenziamento. La competizione per un posto di lavoro rimane molto alta, con oltre 2 lavoratori disponibili per una sola posizione aperta.

Foto di Pexels

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