Risuona nelle principali cancellerie europee la parola lockdown e rispunta l’ipotesi di un double dip, i dati macro oggi sono pochi e passano forse in secondo piano. In Cina la banca centrale continua a sostenere la liquidità, in Spagna cedono le vendite al dettaglio in settembre. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Cina, nuova liquidità nel sistema. La banca centrale cinese inietta nuova liquidità nel sistema: 120 miliardi di yuan sotto forma di reverse repo a 7 giorni. Considerando gli 80 miliardi in scadenza, sono 40 i miliardi netti di yuan in più a disposizione delle banche ad un tasso, fermo da marzo, del 2,2%.
Spagna, per il settimo mese consecutivo vendite al dettaglio in calo. In settembre le vendite al dettaglio in Spagna sono calate. Il -3.3% su base annua è peggiore delle attese, ma anche del dato di agosto (rivisto al rialzo a -2.9%). Su base mensile l’arretramento di settembre è dello 0.3%, contro il +1.4% fatto segnare in agosto.
Dalla V alla U al double dip? E’ una giornata in cui i dati macro passano in secondo piano. In Francia, Germania e Gran Bretagna si parla oramai esplicitamente di un inasprimento delle misure di contenimento della pandemia di covid-19 (un lockdown light, si dice) e, realisticamente, non dovrebbero sfuggire a questa conclusione nemmeno la Spagna (già in stato di emergenza) e l’Italia. Le borse accusano il colpo ed improvvisamente si trovano a prezzare un’ipotesi poco considerata fino a questo momento. Si è parlato di ripresa a V, poi di una più lenta ripartenza a forma di U. Ora forse è il momento di iniziare a considerare, almeno per l’Europa e sperando di sbagliarci, un double dip, o se volete un andamento a W. Dopo due trimestri in negativo ed un molto probabile terzo trimestre in rimbalzo, l’economia europea potrebbe dover scontare un quarto trimestre ancora in discesa, sperando che la scienza, l’organizzazione sanitaria e la responsabilizzazione della popolazione possano rendere più gestibile la prima parte del 2021. Questa nuova fase di rallentamento, come suggeriscono i sondaggi PMI di ottobre, dovrebbe essere caratterizzata da un settore manifatturiero in grado di mantenersi a galla, mentre nel settore servizi le conseguenze potrebbero essere molto pesanti.
Canada, banca centrale lascia tassi invariati. Il tasso di riferimento in Canada rimane allo 0.25%. La Banca Centrale conferma la volontà di mantenere i tassi bassi fino a che la ripresa non sarà solida. Nel frattempo piccole modifiche al QE: spostamento su durate dei titoli più lunghe e progressiva riduzione del quantitativo di acquisti settimanale, fino ad arrivare ai 4 miliardi di dollari canadesi. PIL 2020 visto in calo del 5.5%, ripresa per il 2021 ma più blanda a +4% medio nel biennio 2021-2022.
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