Sfondo scuro Sfondo chiaro

Eurozona, inflazione ottobre giù. UK e Canada, su prezzi al consumo

Nell’Eurozona l’inflazione ad ottobre continua a scendere. Segnali di risveglio in UK e Canada. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Gran Bretagna, inflazione aumenta in ottobre. Per il terzo mese consecutivo sale il livello dei prezzi dei beni al consumo in Gran Bretagna, ad ottobre il tasso annuo di inflazione si issa a +0.7%, due decimali sopra il dato di settembre ed uno sopra le attese. Su base mensile l’inflazione si mantiene stabile. L’aumento dei prezzi è significativo per le voci abbigliamento, cibo e trasporto. Il dato core segna un +0.2% su base mensile e porta il tendenziale al +1.5%, sopra le attese e sopra il riferimento di settembre.

Eurozona, giù inflazione ottobre. Per la BCE ancora crucci sul fronte della stabilità dei prezzi. Ad ottobre l’inflazione dell’Eurozona conserva il segno meno e non da segni di miglioramento. Il -0.3%, il dato peggiore da aprile 2016, è frutto della debolezza dei prezzi energetici, -8.2% come a settembre, e della sensibile frenata di quelli del settore servizi (+0.4% da +0.5% di settembre). Fermo anche il dato core che ristagna sul minimo storico dello 0.2%.

Giappone, migliora ancora il surplus commerciale. Per il quarto mese consecutivo le esportazioni giapponesi battono le importazioni. Gli 872.9 miliardi di yen di surplus fatti registrare ad ottobre, sono il miglior risultato da febbraio a questa parte. In ottobre il valore dei beni e servizi esportati è sceso dello 0.2%, mentre quello dei beni e servizi importati è precipitato di 13 punti percentuali.

Mercato europeo dell’auto, ottobre misto. Nuova frenata delle immatricolazioni auto in Europa. Francia, Germania ed Italia registrano un aumento mensile di pochi decimali, mentre in Gran Bretagna il numero di registrazioni precipita di oltre il 50%. Su base annua il saldo rimane negativo per tutti, con l’Italia che perde solo due decimali rispetto ad ottobre 2019. Germania a -3.6%, Francia oltre il -9% e Gran Bretagna a -1.6%.

USA, settore immobiliare ad ottobre. Mentre le richieste di mutuo scendono per la seconda settimana consecutiva, i dati sui permessi edilizi e sull’apertura dei cantieri rimangono improntati al rialzo. Oltre le attese, e sui massimi da febbraio, il numero di nuovi cantieri aperti ad ottobre. Si tratta del terzo mese di crescita consecutivo. Sul fronte dei permessi il dato di ottobre è sotto le attese ma si mantiene sui massimi da 13 anni a questa parte.

Canada, inflazione ad ottobre. Anche in Canada l’inflazione continua a recuperare terreno. Pochi decimali, ma con una tendenza che ad ottobre significa il terzo rialzo mensile consecutivo, a +0.7% annuo (due decimali sopra la rilevazione di settembre, miglior dato da giugno scorso). Su base mensile l’aumento è stato dello 0.4%; i dati sono sopra le attese. Stabile il dato core all’1%. Livelli abbondantemente distanti dal target del 2% monitorato dalla banca centrale.

Altri spunti

Quanto costerà la Brexit alla Gran Bretagna nel 2021? USA, investitori ed aspettative d’inflazione.

Per continuare a leggere effettua il login cliccando qui Vuoi accedere a tutti i contenuti esclusivi di Ekonomia.it? Clicca qui e scopri come fare

Quanto costa la Brexit? KPMG ha provato a fare i conti in tasca alla Gran Bretagna per capire quanto costerà, in termini di crescita, la definizione – in un modo o in un altro – della Brexit. Risultato? La proiezione per il 2021 indica una crescita, nell’ipotesi che si trovi un accordo col l’UE, attorno al 7.9%, una percentuale inferiore di almeno due punti rispetto ad un UK ancora nell’Unione. Le cose peggiorano, e sensibilmente, nel caso in cui un accordo non lo si raggiunga. Sotto tale ipotesi la crescita del PIL per il 2021 si fermerebbe al 4.4%.

USA, inflazione post pandemia. Cosa pensano gli investitori dell’andamento dei prezzi nel prossimo anno, 12 mesi che si spera di poter chiamare periodo post-pandemia? Due sono gli indicatori da osservare ed entrambi non stanno indicando una particolare pressione sul fronte dei prezzi. Il primo è il classico confronto tra i T-bond a 10 anni ed i pari scadenza indicizzati all’inflazione (i TIPS). Questi ultimi sono stati oggetto di vendita dopo le elezioni americane, quando è stato chiaro che il mega piano di stimolo democratico non sarebbe mai decollato. La differenza fra i due rendimenti, il breakeven inflation rate, dopo una lunga risalita da marzo a fine estate, veleggia da due mesi e mezzo tra l’1.6% e l’1.7%, una calma che gli ultimi eventi non sembrano avere per nulla scalfitto. Calma piatta confermata anche sul 5-Year, 5-Year Forward Inflation Expectation Rate. Insomma, per il momento non sembra esserci una grossa aspettativa di inflazione nei mesi a venire, notizia che potrebbe non fare bene alle quotazioni dell’oro, ma è ancora presto per passare alle conclusioni.

Foto di MichaelGaida

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

USA, ottobre: vendite al dettaglio fiacche, produzione industriale rimbalza

Post successivo

L'investitore ai tempi di Robinhood

Pubblicità