L’energia eolica presenta grandi potenzialità di sviluppo da qui al 2050, lo dicono le più recenti analisi di scenario, lo confermano gli ultimi progetti presentati.
L’ultima notizia in ordine di tempo viene dalla Gran Bretagna. Qui un accordo tra le società SSE ed Equinor porterà alla costruzione, nel mare del Nord, del più grande parco eolico offshore al mondo.
Il Dogger Bank, così si chiamerà l’impianto, una volta a regime – nel 2026 – soddisferà il 5% del fabbisogno elettrico annuo del Regno Unito. Il progetto è stato suddiviso in tre fasi ed ognuna sarà già in grado di garantire 6mila GigaWatt/ora, grazie all’utilizzo di turbine alte oltre 270 metri e realizzate dall’americana General Elettrics. Un progetto che prevede un investimento di oltre 6 milioni di sterline e che porterà importanti opportunità di occupazione. Senza contare che già da ora due utility europee (una danese e l’altra olandese) hanno stipulato accordi per poter attingere a questa risorsa di energia pulita.
Questo non è che l’ultimo esempio di come l’energia eolica sia una delle carte più importanti che molti paesi intendono giocarsi nella corsa alla sostenibilità energetica. La Gran Bretagna è in prima fila, molti paesi la seguono. L’Unione Europea ha recentemente annunciato stanziamenti per oltre 900 milioni di euro per lo sviluppo di parchi eolici offshore. Sulle coste della prefettura di Chiba, invece, la giapponese Tokyo Gas progetta di costruire un parco eolico con una capacità 30 volte superiore a quella attualmente installata sul territorio giapponese, l’obiettivo del governo nipponico è quello di raggiungere una capacità di 40 GigaWatt nel 2040.
Lo scenario attorno all’energia eolica è molto interessante. Stando ai dati raccolti dall’ultimo New Energy Outlook di BNEF, la domanda globale di energia elettrica è destinata a salire del 60% entro il 2050. Nello scenario base dello studio la componente eolica passerà dall’attuale 8% della capacità complessiva installata, al 20% nel 2050, rappresentando la seconda fonte di energia dietro soltanto al fotovoltaico; e con l’eolico, stando alle elaborazioni di scenario della società statunitense, potenzialmente in grado di superare il fotovoltaico nella fase terminale della transizione energentica, figurando come assoluto protagonista in alcuni paesi, come ad esempio la Germania.
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