A dicembre negli USA è sceso il morale delle piccole imprese, un po’ sfiduciate sulle possibilità di ripresa per il 2021. In Cina si stabilizzano i prestiti in essere. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Cina. Prestiti in essere, stabili a dicembre. Il totale dei prestiti in essere a dicembre in Cina è del 12,8% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Una variazione che eguaglia quella di novembre e che rispecchia le attese del mercato. L’agglomerato del social financing è cresciuto del 13.3% su base annua. L’ammontare a dicembre era di 1.72 trilioni di yuan, in discesa rispetto al mese di novembre. Anche i nuovi prestiti segnano un calo nell’ultimo mese del 2020, sono infatti stati erogati 1.26 trilioni di yuan, a novembre erano 1.43 trilioni di yuan. In definitiva si può parlare di una fase di stabilizzazione del credito erogato dalla banche cinesi, passato il periodo critico della primavera scorsa. Il 2020 nel suo complesso segna un record assoluto di prestiti erogati, pari a 19.36 trilioni di yuan, il 16% abbondante in più rispetto al 2019.
India, produzione industriale flette a novembre 2020. Anche l’India registra un dato negativo per la produzione industriale nel mese di novembre. Su base annua l’output è sceso dell’1.9%, interrompendo la serie di due mesi consecutivi con il segno più. Vero e proprio crollo del settore estrattivo (-7% su base annua), pesante anche la manifattura che scende dell’1.7%. Sempre in India, a dicembre, netto raffreddamento dell’inflazione che scede dal 6.93% di novembre al 4.59%, il livello più basso dal marzo del 2020. Un calo mensile dell’1% dovuto sostanzialmente alla riduzione dei prezzi dei beni alimentari.
Brasile, inflazione a dicembre. Settimo mese consecutivo in rialzo per l’inflazione brasiliana, che a dicembre segna +4.52%, il valore più alto dall’aprile del 2019. Anche in questo caso il dato è fortemente condizionato dalla componente, volatile, dei prezzi dei beni alimentari, cresciuti anche a dicembre sui massimi da 12 anni (+14.09%). Il rialzo mensile, +1.35%, è addirittura il dato più alto dal febbraio del 2003. Si rimane comunque nella zona del target della banca centrale brasiliana, che per il 2021 è fissato al 4.25% (margine 1.5%).
USA, piccole imprese un po’ più sfiduciate… A dicembre il NFIB small business optimism index è sceso ancora, per il terzo mese consecutivo, segnalando un clima di minor fiducia da parte delle piccole imprese statunitensi. Il 95.9 è il peggior dato dal maggio scorso ed il delta rispetto a novembre (101.4) è molto significativo. Calano sensibilmente le aspettative su vendite e condizione economica. Preoccupa l’evoluzione della pandemia ma, emerge dal sondaggio, anche l’incertezza su quella che sarà la politica della nuova amministrazione dem, in particolare sul fronte degli stimoli fiscali (argomento molto sentito dalle small cap).
…consumatori più fiduciosi… Di segno opposto l’IBD/TIPP Economic Optimism Index. In questo caso è stato “testato” il morale dei consumatori USA ad inizio 2021. Il risultato è un rimbalzo dell’indice, frutto soprattutto dell’ottimismo derivante dall’inizio della campagna di vaccinazione anti covid-19. L’Optimism Index torna sopra quota 50 dopo la flessione di dicembre.
…ma mercato del lavoro continua ad essere debole. I posti vacanti a novembre sono diminuiti rispetto al mese precedente di 105 mila unità, portandosi a 6.527 milioni di offerte. Nello stesso periodo il numero di rapporti di lavoro terminati è salito di 271 mila unità. A novembre il numero di disoccupati era pari a 10.4 milioni, poco meno del doppio delle posizioni vacanti disponibili, a segnalare l’alto livello di competizione per singolo posto ancora presente nel mercato.
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