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Produzione industriale Eurozona, novembre meglio delle attese

La produzione industriale nell’Eurozona ha tenuto a novembre, crescendo per il settimo mese consecutivo ed oltre le attese del mercato. Negli USA boom richieste mutui, mentre l’inflazione – nella parte più volatile – è cresciuta a dicembre. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Corea del Sud, balzo della disuccupazione a dicembre. Nell’ultimo mese del 2020 la disoccupazione sudcoreana è balzata al 4.6%, cinque decimali sopra la rilevazione di novembre, oltre un punto percentuale sopra quella del dicembre 2019, ai massimi da inizio 2010. Cala di tre decimali anche il tasso di partecipazione, dal 62.7 di novembre al 62.4 di dicembre. Scivola sotto il 60% il numero di occupati.

Produzione industriale Eurozona a novembre. La produzione industriale dell’eurozona a novembre scorso ha segnato il 7° mese consecutivo di crescita. Nel penultimo mese del 2020 l’output dell’industria è salito del 2.5% su base mensile, ampiamente sopra le attese. Rispetto al novembre 2019 il saldo rimane negativo di uno 0.6%. Il dato è però molto disomogeneo. Innanzitutto spicca la performance negativa dei beni di consumo (sia durevoli che non, con i primi giù dell’1.2%% a novembre), segno della frenata dei consumi in corrispondenza della seconda ondata di covid-19. Note positive dalle attrezzature e beni strumentali (+7%) e dai beni intermedi. Disomogeneità anche sul fronte geografico. Segni meno per Spagna, Italia e Francia. Segno più per la Germania.

USA, inflazione salita a dicembre. L’inflazione statunitense si è portata a +1.4% nell’ultimo mese del 2020, un decimale sopra le attese, valore più alto da settembre scorso. Su base mensile il guadagno del livello dei prezzi al consumo è dello 0.4%. Un dato che si spiega confrontandolo con l’inflazione core che è rimasta stabile a +1.6%, con l’incremento mensile di un decimale in frenata rispetto al +0.2% di novembre. Ad incidere sull’andamento del paniere generale l’aumento considerevole dei prezzi dei carburanti, oltre all’avanzamento, moderato, dei prezzi dei beni alimentari.

USA, richieste di mutui. La prima settimana del 2021 ha visto un incremento delle richieste di mutui di oltre il 16%, un valore che non si vedeva da inizio marzo scorso. Spicca il balzo delle richieste di rifinanziamento, a +20%. Sul fronte dei tassi poche novità, con il riferimento del mutuo a 30 anni che sale di due punti base al 2.88%.

Foto di icondigital

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