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Gran Bretagna, dati CBI non positivi per gennaio. BoJ e BCE restano ferme.

In Gran Bretagna i dati rilasciati dalla CBI, relativi a gennaio 2021, indicano aspettative in calo per le imprese. Intanto BoJ e BCE lasciano invariati i tassi di interesse. Questo ed altro nella K Breifing di oggi.

Gran Bretagna, dati CBI non positivi per gennaio. I sondaggi CBI di gennaio non lasciano molto spazio all’ottimismo in questo primo scorcio del 2021. L’order book balance torna a peggiorare passando da -25 a -38, il che equivale a dire che si allarga la maggioranza di imprese che prevedono una riduzione degli ordini. A conferma di queste preoccupazioni arriva anche il dato sulla fiducia delle imprese manifatturiere. Nel primo trimestre 2021 l’indicatore scende da 0 a -22, il secondo peggior risultato dal primo trimestre dell’anno scorso. Le aspettative sono grigie per quel che riguarda gli ordinativi e la produzione. Pesano l’evolversi della situazione pandemica e le incognite legate alla Brexit appena completata.

Giappone, BoJ rimane ferma. Come le altre grandi banche centrali, anche quella giapponese lascia invariati i tassi di riferimento e non appronta per il momento nuove mosse espansive. L’istituto rivede al rialzo la proiezione di crescita per il prossimo anno fiscale (che inizia ad aprile), portandolo al +3.9% dal 3.6% precedentemente stimato. Per l’anno fiscale in corso la flessione del PIL dovrebbe assestarsi sui 5,5 punti percentuali. Sempre dal Giappone sono arrivati i dati sul commercio internazionale a dicembre. Le esportazioni sono tornate a crescere su base annua per la prima volta dopo 24 mesi di contrazione. 20° mese consecutivo di calo, invece, per le importazioni che a dicembre sono scese di oltre 11 punti percentuali su base annua. La bilancia commerciale chiude il 2020 in positivo con un surplus di 751 miliardi di yen (nel dicembre 2019 la situazione era di deficit per 159 miliardi di yen).

Eurozona, fiducia consumatori giù a gennaio. Scende a gennaio la fiducia dei consumatori. La stima flash dell’indicatore perde 1.7 punti rispetto a dicembre e si ferma a -15.5.

Australia, migliora occupazione. Per il terzo mese consecutivo cala il tasso di disoccupazione australiano. A dicembre si è fermato al 6.6%, due decimali in meno rispetto al mese precedente. Sempre in dicembre sono stati 50 mila i nuovi posti di lavoro, meglio delle attese. Sale al 60.2% il tasso di partecipazione.

USA, mercato del lavoro. Scendono ma rimangono su livelli molto alti le richieste di sussidio di disoccupazione negli USA. La scorsa settimana sono state 900 mila, 26 mila in meno della settimana precedente e 10 mila in meno delle attese del mercato. La media a 4 settimane sale a 848 mila, toccando il livello più alto da settembre scorso. Ancora sopra quota 5 milioni i sussidi continuativi.

USA, mercato immobiliare. Ancora numeri in crescita sia per i permessi di costruzione, sia per i cantieri aperti nel mese di dicembre. I primi sono saliti del 4.5% rispetto al mese precedente, i secondi del 5.8% rispetto a novembre. Per entrambe i dati si tratta dei valori più alti da fine estate 2006.

USA, Philly Fed sale in gennaio. L’indice dell’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia migliora in gennaio portandosi a quota 26.5 dopo la flessione a 9.1 di dicembre scorso.

Foto di Free-Photos

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