In Cina sono cresciuti, nel periodo gennaio-febbraio, sia la produzione industriale che i consumi, ma il confronto con il primo bimestre 2020 (in pieno lockdown) può essere fuorviante. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Focus Cina, crescono produzione industriale e consumi ma… La produzione industriale cinese fa registrare un sonoro +35.1% nel periodo gennaio-febbraio rispetto allo stesso bimestre del 2020. Il dato è di cinque punti sopra alle attese del mercato e segna un robusto rialzo rispetto a dicembre 2020 (+7.3%). Numeri senza dubbio positivi e che confermano la ripresa in atto dell’economia cinese, ma occorre precisare che il confronto con gennaio e febbraio 2020 (mesi di lockdown duro) non riesce a dire esattamente quale sia lo stato di salute della macchina economica cinese. Rispetto all’inizio del 2019 l’avanzata della produzione industriale si riduce all’8.2%, un dato comunque molto buono. Permane una grande cautela sul fronte degli investimenti, quelli fissi sono saliti su base annua del 35%, quasi sei punti in meno delle attese.
Le note dolenti arrivano dai consumi, qui la ripresa sembra ancora molto stentata. Il dato di gennaio/febbraio dice +33.8% rispetto a 12 mesi prima (ovvero rispetto al pieno lockdown), ma a livello mensile il progresso di Febbraio (mese che potremmo paragonare al nostro dicembre) è solo dello 0.56%.
I dati dell’NBS ci dicono inoltre che la disoccupazione è leggermente risalita nei primi due mesi del 2021, dal 5.2% di dicembre si è passati al 5.5%
Germania, prezzi alla produzione saliti in febbraio. Nel secondo mese del 2021 i prezzi alla produzione tedeschi sono saliti del 2.3% su base annua, terzo rialzo mensile consecutivo e dato più alto dall’ottobre del 2018. Su base mensile l’avanzata perde leggermente ritmo: dal +2.1% di gennaio si passa la +1.4%
USA, indice Empire State. L’attività economica dell’area di New York continua a crescere. Per il terzo mese consecutivo il NY Empire State Manufacturing Index sale, e a marzo tocca quota 17.4; tre punti sopra le attese e miglior dato dal novembre del 2018. Un dato appare interessante: cresce l’ottimismo delle imprese sull’andamento dei prossimi 6 mesi e cresce soprattutto l’aspettativa di nuove assunzioni. Aumenta la pressione sui prezzi, con la componente che monitora quelli di input cresciuta ai massimi da un decennio a questa parte.
Foto di Andy JARRIGE