A febbraio le spese ed i redditi personali negli USA tornano a scendere. Si avverte il venir meno degli stimoli fiscali di dicembre 2020. Intanto i prezzi PCE rimangono sotto controllo. In Germania migliora la fiducia delle imprese. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Gran Bretagna, vendite al dettaglio cresciute a febbraio. Le vendite al dettaglio inglesi sono cresciute nel secondo mese dell’anno del 2.1% su base mensile. A trainare il dato soprattutto le vendite di articoli per la casa, mentre rimane ancora in profondo rosso il comparto abbigliamento. Su base annua il saldo rimane negativo con un -3.7% che, seppur in miglioramento rispetto a gennaio, rappresenta il secondo mese consecutivo di calo.
Germania, migliora la fiducia delle imprese. Dopo l’ottimismo evidenziato dai consumatori è la volta delle imprese tedesche nel dare un segno tangibile di miglioramento delle aspettative. L’indice Ifo Business Climate è salito a marzo ai massimi dalla metà del 2019. Nel 96.6 dell’indice c’è sia un ulteriore miglioramento delle aspettative sui prossimi mesi, sia una migliorata percezione della situazione attuale. Fiducia nella ripresa delle esportazioni e qualche luce che arriva anche dal settore dei servizi. Rimane in territorio negativo, seppur in miglioramento, il comparto della vendita al dettaglio.
Italia, migliora fiducia imprese e consumatori. L’indice elaborato dall’ISTAT sulla fiducia degli operatori economici manda segnali misti a marzo. La fiducia delle imprese sale per il secondo mese consecutivo e tocca i massimi dal luglio del 2019. Il morale dei consumatori rimane incerto, l’indice a marzo scende a 100.9 da 101.4, con un peggioramento contenuto ma omogeneo su tutte le componenti del sondaggio, dalle aspettative alla percezione della situazione attuale.
USA, spese e redditi ancora “stimolo-dipendenti”, giù a febbraio. I dati su consumi e redditi personali di febbraio dimostrano quanto ancora queste voci dipendano dalla politica fiscale decisa a Washington. I consumi nel secondo mese dell’anno sono scesi dell’1%, peggior dato dall’aprile del 2020. I redditi crollano del 7.1%, un livello record dovuto al venir meno di contributi pubblici di sostegno.
USA, inflazione. Prezzi PCE sotto attese. Per il momento sembra aver ragione J Powell. Gli attesissimi prezzi PCE, monitorati dalla Fed per tastare il polso all’inflazione USA, deludono – si fa per dire – le attese. A febbraio sono saliti dello 0.2% su base mensile (meno dello 0.3% registrato in gennaio), mentre su base annua il delta è dell’1.6%, un decimo sotto le attese e due sopra la rilevazione di gennaio. Il dato core, dedotte le componenti più volatili, mostra variazioni ancora più contenute: +0.1% su base mensile e +1.4% su base annua. Molte analisi mostrano però che le cose potrebbero cambiare a breve. Da un lato i prezzi alla produzione continuano a salire e dall’altro le aziende statunitensi cominciano a denunciare una certa difficoltà a non scaricare i maggiori costi sul prezzo finale.
USA, indice Michigan a marzo. Il risultato finale dell’indice della fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan conferma il miglioramento in atto. L’indicatore sale a 84.9 in marzo, ben al di sopra delle attese ed al livello più alto dal marzo dello scorso anno. Miglioramento marcato sia per quel che riguarda le aspettative, sia per la percezione della condizione attuale. Sul fronte dei prezzi si confermano i dati a 12 mesi (+3.1%) mentre sale di un decimale l’inflazione attesa a 5 anni (2.8%).
Foto di Steve Buissinne