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Eurozona, dato finale PMI manifattura di marzo da record

Nel mese di marzo la situazione della manifattura nell’Eurozona – e non solo – ha continuato a migliorare e il dato finale del sondaggio PMI tocca livelli record. Dagli USA notizie contrastanti sul fronte dell’occupazione. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Germania, vendite al dettaglio rimangono deboli. A febbraio le vendite al dettaglio in Germania sono cresciute dell’1.2% su base mensile. Il dato è positivo perchè spezza una serie di due mesi consecutivi di calo, ma risente ancora pesantemente delle restrizioni anti-covid. Le attese, infatti, erano per una crescita al 2%. Su base annua il delta rimane pesantemente negativo: -9%, quasi tre punti oltre le attese e secondo mese consecutivo in rosso.

Cina, PMI Caixin controcorrente. Rispetto ai dati elaborati dall’NBS, i sondaggi PMI di IHS Markit fotografano una situazione meno pimpante per l’economia cinese. A marzo il settore manifattura si ferma al 50.6, contro il 50.9 di febbraio ed il 51.3 delle attese. Rispetto al sondaggio NBS produzione e ordini mostrano qualche difficoltà mentre viene confermata la ripresa delle esportazioni e l’aumentata pressione sui prezzi.

Giappone, lettura finale PMI marzo migliora. Il sondaggio PMI di marzo per il settore manifatturiero giapponese migliora rispetto alla stima iniziale, segno di un ulteriore irrobustimento della ripresa. Da 52 si passa a 52.7, oltre un punto sopra il risultato del mese precedente. Si tratta di dati che riportano ai livelli di fine 2018. Particolarmente positiva la lettura relativa alla componente esportazioni: a marzo registra un balzo che non si vedeva da ben 35 mesi.

Eurozona, dato finale PMI manifattura di marzo da record. Ha continauto a migliorare nel mese di marzo la condizione del settore della manifattura nell’Eurozona. Il sondaggio IHS Markit è stato rivisto al rialzo, da 62.4 a 62.5, toccando un nuovo record storico per l’indicatore. Produzione, ordini e occupazione si orientano tutti all’espansione, così come continua ad accentuarsi la pressione sui prezzi. A livello nazionale la Germania tocca quota 66, Francia e Italia a 59, la Spagna oltre i 56 punti. Il sondaggio, pur nel generale ottimismo, segnala la preoccupazione crescente dei direttori d’acquisto per quel che riguarda le forniture di componenti.

Gran Bretagna, PMI manifattura migliora a fine marzo. Anche per la Gran Bretagna il sondaggio dei direttori d’acquisto di marzo viene rivisto al rialzo nella lettura di fine mese. Il 58.9 del settore manifatturiero, un punto sopra la stima precedente, segna il maggior valore dal febbraio del 2011. Un segnale positivo arriva dalla componente occupazionale, qui il dato tocca il massimo a sette anni.

Brasile, produzione industriale. Primo segno meno dopo nove mesi di crescita per la produzione industriale brasiliana. A febbraio l’output è sceso dello 0.7% rispetto al mese precedente. Su base annua il delta rimane positivo, a +0.4%, in netto calo rispetto a gennaio (+2.3%).

USA, mercato del lavoro. La scorsa settimana le richieste di sussidio di disoccupazione negli USA sono risalite sopra l’asticella dei 700 mila: 719 mila contro le 658 mila di quindici giorni fa. Si tratta tuttavia del secondo livello più basso dall’inizio del 2021. La media a quattro settimane si abbassa ulteriormente a 719 mila. Continuano a calare, invece, i sussidi continuativi; ora sono 3.79 milioni, circa 7 mila in meno rispetto a 15 giorni fa. Tutti i dati sono sotto le attese anche se i listini azionari non sembrano essersene curati più di tanto. Intanto a marzo il numero di licenziamenti annunciati dalle aziende cala di oltre l’80% su base annua, toccando i minimi a 33 mesi.

USA, PMI di marzo. L’indice PMI manifatturiero elaborato da ISM tocca a marzo quota 64.7, oltre le attese e sui livelli di quasi quaranta anni fa (1983), 10° mese consecutivo in zona espansione. Bene la produzione e gli ordini ma il sondaggio sottolinea ancora come la mancanza di componenti renda complicato gestire la domanda e questo si riverbera sui prezzi. Sale anche la componente occupazione che tocca i massimi dal febbraio del 2018.

Foto di Janno Nivergall

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