La disoccupazione nel Regno Unito è scesa ulteriormente nel periodo dicembre-febbraio rispetto al trimestre precedente, meglio delle attese. In Germania i prezzi alla produzione registrano in marzo la variazione annua più alta dal novembre del 2011. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Regno Unito, disoccupazione meglio delle attese. Nel trimestre conclusosi in febbraio il tasso di disoccupazione inglese è sceso al 4.9%, secondo rilevamento trimestrale in ribasso consecutivo e miglior dato dall’ottobre del 2020. Un risultato figlio anche dell’estensione del blocco ai licenziamenti fino al termine di settembre prossimo. Guardando al numero di occupati ed alle richieste di disoccupazione, comunque, la situazione appare quantomeno incerta. Il numero di occupati è sceso anche nel periodo dicembre-febbraio, 73 mila occupati in meno – meglio delle attese – che porta il totale di posti persi in 12 mesi a 643 mila, il maggior calo registrato dal maggio del 2009. Nel mese di marzo 10 mila inglesi hanno fatto richiesta del sussidio di disoccupazione, secondo mese consecutivo in crescita (a febbraio fu +86.6 mila).
Indonesia, tassi fermi. La banca centrale indonesiana lascia i tassi invariati al 3.75% nella sua riunione di aprile. La decisione è in linea con le attese del mercato. La banca centrale decide così di “sfruttare” il livello di inflazione sotto controllo per continuare a sostenere la ripresa economica del paese. Le ultime stime vedono una crescita del PIL per il 2021 tra il 4.1% ed il 5.1% (due decimi in meno rispetto alle precedenti previsioni).
Cina, tassi prime fermi per il 12° mese consecutivo. La banca centrale cinese lascia invariato per il 12° mese di fila il tasso prime per i prestiti alle imprese ed alle famiglie. Nessuna variazione per il 12 mesi, né per il 5 anni.
Germania, prezzi alla produzione saliti sopra le attese a marzo. A marzo, per il settimo mese consecutivo, i prezzi alla produzione in Germania sono cresciuti. Su base mensile l’incremento è dello 0.9%, tre decimi oltre le attese e due in più rispetto al dato di febbraio. Su base annua la variazione tocca il 3.7%, maggior valore dal novembre del 2011, quattro decimi sopra le attese. Pesa molto la componente energia; dedotta dal calcolo, la variazione annua si riduce al 2.4%
Foto di Niek Verlaan