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USA, mercato del lavoro a giugno recupera altri 850 mila posti di lavoro

Il mercato del lavoro USA continua a fare progressi, e nel mese di giugno recupera 850 mila posti di lavoro. Aumentano anche i salari, con le imprese alla disperata ricerca di lavoratori. Nell’Eurozona i prezzi alla produzione sono cresciuti a maggio per il 12° mese di fila. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Eurozona, prezzi alla produzione su a maggio. 12° mese consecutivo di rialzo per i prezzi alla produzione nell’Eurozona. A maggio la variazione è stata del +1.3% rispetto al mese precedente ed in accelerazione rispetto al rilevamento precedente (+1%). A guidare i rincari sempre il settore dell’energia, i cui prezzi sono saliti di due punti percentuali in un mese. Su base annua, con il base effect, balzo del 9.6%, record storico.

Brasile, produzione industriale torna a crescere in maggio. Dopo tre mesi di contrazione, nel mese di maggio, la produzione industriale brasiliana torna a salire. +1.4% su base mensile, tre decimi sotto le attese del mercato. Su base annua la variazione tocca il +24%. Prosegue intanto il rincaro dei prezzi al dettaglio. L’IPC-Fipe Inflation segna +0.8% su base mensile, quattro decimi oltre le attese e sopra il dato di maggio.

USA, mercato del lavoro a giugno recupera altri 800 mila posti di lavoro. Nel mese di giugno l’economia americana ha recuperato 850 mila posti di lavoro. Si tratta del maggior incremento mensile da 10 mesi a questa parte. Il dato è superiore alle attese, fissate a 700 mila e porta a 6.8 milioni il gap di posti di lavoro rispetto al febbraio 2020. Ad assumere è soprattutto il settore ricettivo e del tempo libero con oltre 340 mila nuovi posti di lavoro. 23 mila i nuovi posti di lavoro creati dalla manifattura e 188 mila dalla pubblica amministrazione (in particolare nel settore dell’istruzione). Il tasso di disoccupazione risale di un decimo al 5.9%, due decimi, peggio delle attese, ma il dato dipende molto dall’incremento dei licenziamenti volontari, ed inoltre potrebbe essere il segnale (positivo) di una maggior ricerca attiva di un lavoro. Cresce il salario orario, effetto diretto della difficoltà di trovare lavoratori da parte delle aziende. Rispetto a maggio la paga oraria è salita dello 0.3%, su base annua l’aumento è stato del 3.6%. Sostanzialmente stabile il numero di ore settimanali lavorate.

Foto di Free-Photos

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