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Global Pension Index, nord Europa sugli scudi

Nel consueto appuntamento annuo con il Global Pension Index di Mercer CFA i sistemi previdenziali del nord Europa si confermano ai vertici. Per l’Italia rimane il problema sostenibilità.

Pensioni, l’argomento è tornato di attualità. In Italia si discute di quote e la previdenza è finita nel calderone delle finanziaria. Nel contesto internazionale, invece, se ne parla guardando alla sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo. Con una tempistica che potremmo definire perfetta, settimana scorsa è stato pubblicato l’ultimo aggiornamento del Mercer CFA Institute Global Pension Index.

Del Global Pension Index abbiamo già parlato nel nostro blog, si tratta di uno studio condotto sui sistemi pensionistici di 43 nazioni sparse per il globo. L’edizione 2021 risulta particolarmente interessante perchè è un primo check-up sui sistemi di previdenza all’indomani della crisi pandemica. Ed è sicuramente da qui che occorre partire.

Il report che accompagna i numeri del GPI ce lo ricorda. Il congelamento dell’economia mondiale del 2020 ha avuto, ed avrà in futuro, effetti anche sul fronte previdenziale. Meno contributi versati, più spesa a debito per mantenere l’erogazione dei servizi. Senza contare, sul fronte della previdenza integrativa, i rendimenti reali negativi e la volatilità dei mercati azionari. Per questo motivo, dei tre macro ambiti di valutazione dei sistemi pensionistici utilizzati da Mercer, che ricordiamo essere adeguatezza, sostenibilità e Integrità, l’osservato speciale risulta sicuramento quello relativo alla sostenibilità.

Ancora una volta in testa alla classifica troviamo i paesi del nord Europa. Nel 2021 l’Islanda supera l’Olanda e si prende il primo posto. Olanda e Danimarca completano il podio. Questi tre sistemi pensionistici finiscono nei primi tre posti anche nella valutazione della sostenibilità. Ben 11 paesi hanno registrato punteggi inferiori rispetto al 2020, tra questi India e Corea del Sud, segno evidente della difficoltà nell’affrontare il dopo pandemia. Migliorano le cose in Gran Bretagna e Cina grazie alle riforme implementate negli ultimi anni. L’Italia segna un pessimo punteggio per quel che riguarda la sostenibilità e si colloca nella parte bassa della classifica, peggiore tra i paesi europei. Sul fondo della classifica, infine, paesi come Thailandia, Argentina e Filippine.

Altro aspetto interessante del report GPI 2021 è quello relativo al gender gap. Lo studio rileva che in 4 sistemi previdenziali su 34 l’assegno pensionistico percepito dalle donne è poco più della metà di quello percepito dagli uomini. Altra benzina sul fuoco della disuguaglianza sociale.

Foto di Eddie K

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