La crescita dell’Eurozona nel terzo trimestre batte le attese, mentre l’inflazione supera la soglia del 4% e mette nuova pressione alla BCE. Negli USA reggono i consumi e sale, di molto, il costo del lavoro. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Giappone, ancora giù produzione industriale. Terzo calo consecutivo per la produzione industriale giapponese nel mese di settembre. Rispetto ad agosto l’output è calato del 5.4%, peggior risultato dal maggio scorso. Protagonista in negativo il settore auto che cede il 28% su base mensile sulla scia della carenza di microchip. Su base annua il mese di settembre registra il primo segno meno dopo sette mesi di rialzo: -2.3% dal +8.8% di agosto.
Eurozona, inflazione sopra il 4% ad ottobre. Nel mese di ottobre l’inflazione dell’area Euro tocca il 4.1% su base annua, con un progresso mensile dello 0.8%. Si tratta di dati ben oltre le attese dei mercati, spinti dal rincaro dell’energia che da sola fa +23% su base annua. Sale anche il dato core: +2.1%, prima volta sopra quota 2% dal lontano 2008/9 e maggior rialzo dal 2002.
Eurozona, crescita terzo trimestre meglio di attese. Secondo trimestre consecutivo di crescita per la zona euro. Nel periodo giugno settembre il PIL dell’Eurozona è cresciuto del 2.2% trimestrale, due decimi sopra le attese ed un decimo in più rispetto al secondo trimestre dell’anno. Domanda interna ed esportazioni alla base del buon risultato. Interessanti quanto insoliti i dati nazionali: Francia (+3%, bene i consumi) ed Italia (+2.6%) crescono di più della Germania (+1.8%, sotto la media del blocco, zavorrata dalla crisi della supply chain).
Canada, crescita nel mese di agosto.Nel mese di agosto l’economia canadese è tornata a crescere, seppur sotto le attese. Il dato mensile si fissa al +0.4%, tre decimi in meno delle attese ma in controtendenza rispetto al -0.1% di luglio scorso. Secondo le prime stime la crescita in settembre dovrebbe essere stata piatta. Se confermato significa che nel terzo trimestre l’economia canadese è cresciuta dello 0.5%.
USA, redditi e spese personali. I redditi personali scendono più del previsto in settembre. Su base mensile è -1%, contro attese di un calo dello 0.2%. Reggono, invece, le spese personali che rallentano leggermente rispetto ad agosto e chiudono settembre a +0.6%, leggermente meglio delle attese. A crescere maggiormente la spesa per servizi. Male, invece, la spesa per automobili. Il PCE price index continua a salire. Su base annua tocca il 4.4%, mentre su base mensile l’aumento è stato dello 0.3%, meno di quanto ci si attendeva. L’indice core, il più monitorato dalla FED, sale al 3.6%.
USA, costo del lavoro. Sale il costo del lavoro nel terzo trimestre, altra benzina sul fuoco dell’inflazione. Nel periodo giugno-settembre l’indice complessivo del costo del lavoro USA è cresciuto dell’1.3%, quasi il doppio del trimestre precedente. I salari sono cresciuti dell’1.5% su base trimestrale, sei decimi in più rispetto a quanto registrato nel secondo trimestre.
USA, Chicago PMI. L’indice dell’andamento dell’attività economica dell’area di Chicago migliora considerevolmente nel mese di ottobre. Il 64.7 è superiore alle attese, miglior dato dal luglio scorso.
USA, fiducia consumatori a ottobre. Migliora leggermente l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan sul finire di ottobre. Nella rilevazione finale l’indicatore si ferma a 71.7 dal 71.4 del dato preliminare. Migliora l’aspettativa sui prossimi mesi, mentre cede ancora qualche decimo la componente relativa alla percezione della situazione attuale. Sul fronte dei prezzi confermata l’aspettativa di inflazione a breve (4.8%, due decimi in più rispetto a settembre), mentre sale l’aspettativa a 5 anni (2.9% dal 2.8% preliminare, un decimo in meno rispetto a settembre). Continua ad essere molto bassa la fiducia sulla politica economica federale.
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