Focus della K Briefing di oggi sulla stima preliminare dei sondaggi PMI di novembre. Si intravedono piccoli segnali di riaccelerazione per l’economia mondiale, sempre massima la pressione sui prezzi.
Focus PMI di novembre, piccoli segnali di riaccelerazione per l’attività economica. La prima lettura dei sondaggi IHS Markit PMI del mese di novembre sembra avere una caratteristica in comune per le principali economie mondiali: il rallentamento pare essersi fermato. E mentre il settore servizi continua a recuperare, ora segnali di riaccelerazione arrivano anche dal manifatturiero. Attenzione però, le incognite sulla quarta ondata di covid potrebbero mandare all’aria tutta questa impostazione. Vediamo i risultati nel dettaglio geografico:
Australia. Nel mese di novembre migliora il PMI del settore manifatturiero che, toccando quota 58.5, va ai massimi da 5 mesi a questa parte. Il buon risultato delle componenti relative a nuovi ordini, produzione ed occupazione tengono testa alle confermate pressioni sui prezzi ed alla lentezza della catena di approvvigionamento. Il settore servizi registra il secondo mese consecutivo in zona espansione, sfrutta la fine delle restrizioni anti-covid e l’arrivo della bella stagione. Prezzi ancora molto sostenuti. Nel complesso il settore privato aussie rafforza la sua fase di espansione, con il PMI composite che tocca i 55 punti dai 52.1 del mese precedente.
Eurozona. Il sondaggio dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero dell’area Euro migliora in novembre e, battendo le attese, sale a 58.3 dal 57.3 di settembre. Non un risultato stellare, visto che si tratta del secondo peggior valore da 17 mesi a questa parte. Luci e ombre per la manifattura del blocco. La produzione risente del terzo mese consecutivo di calo del settore auto; le scorte salgono ai massimi, con le imprese che provano a evitare di rimanere imprigionati nelle lentezze della supply chain. Sul fronte dei servizi il sondaggio PMI si conferma in area espansione e migliora grazie ad un buon numero di nuove attività ed una ripresa dell’occupazione. Nel complesso il settore privato dell’area si mantiene in zona espansione, recuperando qualche decimale da settembre. Un 55.8 ottenuto soprattutto grazie al settore servizi.
Gran Bretagna. Per la manifattura inglese il PMI di novembre registra il miglior risultato da tre mesi a questa parte. Il 58.2 batte anche le attese spinto dall’aumento di produzione, nuovi ordini e occupazione. Rimane pesante la pressione sui prezzi con valori del sondaggio da record storico. Sul fronte dei servizi leggera frenata rispetto a settembre. Qui il 58.6 (dal 59.1 di ottobre) è frutto di ottimi numeri per ordini, produzione e occupazione. Ma allo stesso tempo l’inflazione erode i margini delle aziende con i prezzi degli input che viaggiano a velocità molto più alta dei prezzi di vendita. Nel complesso l’attività economica inglese rimane saldamente in zona espansione, cedendo solo un decimo dal 57.8 di ottobre.
USA. Nel mese di novembre il PMI manifattura rimbalza dal minimo a 10 mesi registrato in ottobre. Crescono gli ordini anche se la produzione rimane “ostaggio” della mancanza di materie prime e lavoratori. Il 59.1 batte le attese. Sul fronte dei servizi leggero passo indietro: 57 contro 58.7, con una frenata delle nuove attività aperte. Nel complesso il settore privato statunitense continua ad espandersi anche se il ritmo rimane indebolito dalle dinamiche della supply chain e dalla mancanza di lavoratori. Pressione sui prezzi alle stelle, ma la fiducia degli operatori migliora rispetto ad ottobre.
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