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Germania: inflazione sale in novembre, ma prima frenata dei prezzi su base mensile

In Germania l’inflazione sale anche a novembre, con il dato armonizzato che tocca il 6%. Su base mensile, però, si registra il primo segno meno dal novembre dello scorso anno. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Giappone, vendite al dettaglio nel mese di ottobre. Su base mensile le vendite al dettaglio in Giappone solo salite dell’1.1% in ottobre, battendo le attese (-1.6%) e segnando il secondo mese consecutivo di crescita. Numeri incoraggianti, che potrebbero presto ricevere un’ulteriore spinta verso l’alto dalle annunciate manovre di politica fiscale, con pronto uno stimolo per famiglie ed imprese di quasi 500 miliardi di dollari.

Eurozona, economic sentiment cala a novembre. L’indice di fiducia degli operatori economici dell’Eurozona segna un calo nel mese di novembre, passando da 118.6 a 117.5, livello più basso da sei mesi a questa parte. Sono soprattutto i consumatori ad essere maggiormente preoccupati, il loro indice di fiducia cala di ben 2 punti sulle paure legate alla nuova ondata di Covid e sull’aumento dei prezzi. Più compassate le imprese, il cui indice di fiducia rimane sostanzialmente stabile. Solo la manifattura registra un calo frazionale; servizi, retail e costruzioni migliorano rispetto ad ottobre. Su base nazionale da segnalare il miglioramento dell’Economic Sentiment per Italia e Francia (ques’ultima migliora di tre punti rispetto a ottobre); più pessimismo in Germania, Olanda e Spagna.

Germania, inflazione nel mese di novembre. L’indice dei prezzi al consumo tedesco è visto in ulteriore crescita per il mese di novembre. L’inflazione annua dovrebbe segnare +5.2%, due decimi più delle attese e ben sette decimi in più rispetto a ottobre. Su base mensile si intravede la prima frenata dal novembre del 2020, un -0.2% che è inferiore però alle attese (-0.4%). Il tasso annuo armonizzato tocca il 6%, sei decimi oltre le attese del mercato.

USA, vendite non concluse di case a ottobre. In ottobre, negli USA, il numero di contratti per la vendita di case esistenti ancora non conclusi è salito del 7.5% rispetto a settembre, rimbalzando dal -2.4% precedente ed indicando un aumento delle vendite di case esistenti nei prossimi mesi. La domanda rimane forte e particolarmente motivata dal rialzo del costo degli affitti e dalla volontà di anticipare futuri aumenti dei tassi di interesse. Su base annua il saldo rimane negativo, con il numero di contratti pendenti in ribasso dell’1.4%

Foto di Karl Herl

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