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Global Supply Chain Pressure Index, picco superato?

Un nuovo indicatore elaborato dalla FED di New York, il Global Supply Chain Pressure Index, mostra la singolarità della condizione indotta dalla crisi pandemica alla supply chain globale ed intravede – forse – la fine della fase di picco.

Se volessimo semplificare potremmo dire che sono due le curve a cui gli economisti stanno guardando con particolare interesse in queste settimane. La prima è sicuramente quella relativa all’andamento della pandemia di covid-19 nella sua variante Omicron. La seconda è relativa allo stato di congestione della catena di approvigionamento mondiale, il collo di bottiglia che è tra le concause dell’aumento preoccupante dei prezzi al consumo.

E sul fronte della supply chain e delle sue magagne c’è da segnalare la pubblicazione di un nuovo indicatore elaborato dalla Fed di New York. Un indice elaborato prendendo in considerazione un set di indicatori, ed il cui recente andamento suggerisce che il peggio dovrebbe essere alle nostre spalle, anche se il condizionale rimane sempre d’obbligo.

Il Global Supply Chain Pressure Index (GSCPI) è stato elaborato da Gianluca Benigno, Julian di Giovanni, Jan J. J. Groen, e Adam I. Noble, e mette assieme ben 27 indicatori, relativi alla situazione nazionale ed internazionale, in grado di segnalare il livello di pressione sulla supply chain. Più alto è il valore raggiunto dall’indice e maggiore è il grado di congestione della complessa catena di approvvigionamento mondiale. Tra gli indicatori presi in considerazione spiccano i sondaggi PMI, il Baltic Dry Index, l’Harpex. Nel complesso il GSCPI monitora le principali variazioni sui prezzi del trasporto delle merci sia a livello internazionale, sia a livello nazionale in 5 aree strategiche: EU, USA, Giappone, Cina, Taiwan, UK e Corea del Sud.

Il risultato del lavoro di Benigno e colleghi è una sorta di oscillatore, con lo zero che rappresenta il valore medio dell’indice. Se la curva del Global Supply Chain Pressure Index si posiziona sopra lo zero siamo in presenza di una pressione sulla supply chain globale più forte del consueto, viceversa valori sotto lo zero indicano un periodo di “frenata”.

Global Supply Chain Pressure Index - I picchi del 2020 e 2021 molto maggiori rispetto alle precedenti crisi
Global Supply Chain Pressure Index – Fonte: libertystreeteconomics.newyorkfed.org

Il grafico riportato nell’articolo di presentazione dell’indice, mostra come gli effetti della crisi pandemica siano stati enormemente più significativi rispetto a quelli collegati ad altre crisi di tutto rilievo, come quella del 2008 o la guerra dei dazi USA-Cina del 2018-2019. Il grafico mostra altresì come la pressione sulla supply chain si sia nuovamente intensificata a partire dalla fine del 2020, diretta conseguenza delle nuove varianti della pandemia capaci di ridurre la capacità di gestione delle spedizioni di porti importantissimi come quello di Ningbo-Zhoushan in Cina.

Gli analisti dela FED, che nei prossimi mesi pubblicheranno ulteriori aggiornamenti dell’indice, sottolineano come gli ultimi dati in loro possesso indichino che la pressione sulla supply chain inizia ad allentarsi e che forse il picco è alle nostre spalle, paventando un lento ritorno alla normalità nel corso della prima parte del 2022.

Foto di niklas9416

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