In Giappone l’economia torna a vedere il segno più. Nell’ultimo trimestre 2021 il PIL cresce dell’1.3%. Negli USA riaccelerano i prezzi alla produzione nel mese di gennaio. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Giappone, torna segno più per l’economia. Nel quarto trimestre del 2021 l’economia giapponese è cresciuta dell’1.3% su base congiunturale, recuperando dal -0.7% del periodo precedente. Investimenti e consumi contribuiscono alla miglior crescita trimestrale del 2021. Ed il risultato sarebbe potuto essere sicuramente migliore se dicembre non fosse stato sconvolto dall’arrivo della variante omicron. La produzione industriale dell’ultimo mese del 2021 ha registrato una flessione dell’1% su base mensile, primo segno meno dal settembre scorso.
Gran Bretagna, occupazione stabile a dicembre. Nel mese di dicembre scorso la disoccupazione inglese si è confermata al 4.1%, con gli occupati che nell’ultimo trimestre del 2021 sono scesi di 38 mila unità. Il buon stato di salute del mercato del lavoro sembra essersi conservato anche ad inizio 2022. Il numero di richieste di sussidi, infatti, è sceso nel primo mese dell’anno in corso di 31 mila unità; 11° mese consecutivo di calo per il dato. Sul fronte salariale comincia a vedersi l’effetto deleterio dell’inflazione. Nell’ultimo trimestre la paga oraria è salita del 4.3% inclusi bonus, un risultato che al netto dell’inflazione determina una perdita dello 0.1%, addirittura dello 0.8% considerando la paga al netto di bonus.
Germania, indice Zew migliora per secondo mese consecutivo a febbraio. Nel mese di febbraio l’indice Zew ha segnato il secondo rialzo mensile consecutivo, 54.3 contro 51.7 di gennaio. Gli analisti intervistati si attendono un miglioramento sul fronte della pandemia ed una riduzione dei ritmi di crescita dell’inflazione. Interessante il dato sulla politica monetaria: oltre il 50% degli intervistati si attende una stretta entro i prossimi sei mesi. Situazione un po’ più incerta sul fronte Eurozona, qui l’indice Zew cede 8 decimi rispetto a gennaio. Pesa la componente inflazione, in salita, mentre sul fronte delle aspettative economiche, una solida maggioranza degli intervistati (59%) crede in un miglioramento nei prossimi mesi.
Eurozona, bene occupazione nell’ultimo trimestre 2021. L’occupazione nell’Eurozona è cresciuta dello 0.5% negli ultimi tre mesi dello scorso anno su base congiunturale, terzo segno più consecutivo. La crescita, la più bassa per quel che riguarda il 2021, risente della diffusione della variante Omicron sul finire dell’anno.
USA, prezzi alla produzione di gennaio. Torna ad accelerare la crescita dei prezzi alla produzione negli USA. A gennaio è +1% su base mensile, il doppio delle attese, con il dato core che segna un robusto +0.8%. Su base annua l’indice PPI registra una variazione del 9.7%, stabile rispetto a gennaio ed un decimo sotto il picco registrato a novembre.
USA, Empire State Index di febbraio. Torna in territorio positivo l’indice dell’attività economica nell’area di New York. L’Empire State Index di febbraio va a 3.1 punti dal -0.7 di gennaio, meno delle attese del mercato. Il sondaggio indica la prosecuzione di un robusto recupero della componente occupazione (sia in termini di occupati che di ore lavorate). Ancora alta la pressione sui prezzi, mentre l’ottimismo delle imprese rimane solido anche se un po’ ridimensionato rispetto ai mesi precedenti. Non manca la voglia di investire, con il CAPEX index che rimane sui massimi.
Foto di angel4leon