Nel mese di febbraio il mercato del lavoro in Canada rivede i livelli di disoccupazione pre-pandemia ed aggiunge oltre 330 mila nuovi posti di lavoro (massimo dal settembre 2020). Cresce oltre le attese la paga oraria. Crescita economica ok in gennaio per il Regno Unito. Negli USA fiducia consumatori in calo. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Gran Bretagna, crescita oltre attese a gennaio. Nel mese di gennaio l’economia britannica è cresciuta dello 0.8% rispetto al mese precedente. Il dato è superiore alle attese, ferme al +0.2%, e rappresenta la miglior performance mensile dal giugno del 2021. Crescono tutti i comparti dai servizi (in particolare quelli legati alla ristorazione con un +6.8%), alle costruzioni. Su base trimestrale nel mese di gennaio la crescita si è assestata al +1.1%, miglior dato da agosto scorso e tre decimi oltre le attese. Stando alle elaborazioni del Niesr nel mese di febbraio la crescita dovrebbe continuare su ritmi simili (+0.5%). Intanto la produzione industriale nel primo mese del 2022 ha messo a segno un +0.7% (manifattura a +0.8%) che migliora il dato di dicembre e batte di gran lunga le attese. Insomma, un’economia britannica che ha iniziato il nuovo anno in salute e su cui occorrerà valutare l’impatto della montante inflazione. Secondo il sondaggio BoE l’aspettativa di inflazione a 12 mesi è salita al 4.3%, il massimo dal 2008.
Brasile, inflazione torna ad alzarsi a febbraio. Per il decimo mese consecutivo l’inflazione brasiliana stazione sopra quota 10%. Nel mese di febbraio la variazione annua dei prezzi al consumo riaccelera e va a +10.54%, in linea con le attese e sui valori più alti dal novembre del 2021. Su base mensile la variazione è stata di oltre un punto percentuale, il doppio delle attese.
Canada, bene mercato del lavoro a febbraio. Nel mese di febbraio torna a salire l’occupazione in Canada. Sono 336 mila i nuovi posti di lavoro creati il mese scorso, in controtendenza rispetto a gennaio e massimo dal settembre del 2020. Il tasso di disoccupazione scende al 5.5%, un punto in meno rispetto a gennaio e minimo dal gennaio del 2020, ad un decimo dal minimo storico e di nuovo sui livelli pre-pandemia. Sale il tasso di partecipazione, ora al 65.4%, quattro decimi in più rispetto a gennaio. Cresce anche la paga oraria: a gennaio è +3.3% su base annua, un punto oltre le attese.
USA, indice fiducia consumatori Michigan a marzo. Terzo mese di calo consecutivo per l’indice della fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall’università del Michigan. L’indicatore scende ai minimi dal novembre del 2011, a quota 59.7; quasi due punti sotto le attese. Alle preoccupazioni legate all’inflazione, che già avevano fatto capolino nei sondaggi dei mesi precedenti, la lettura preliminare di marzo aggiunge l’ansia del conflitto militare in Ucraina. Due numeri sono particolarmente preoccupanti per i consumi: l’inflazione attesa a 3 anni tocca il 5.4% (massimo dal 1981); le prospettive per le finanze personali sono viste in peggioramento da una percentuale di intervistati che non si è mai registrata così alta.
Foto di nadeem