In Australia la banca centrale alza i tassi oltre le attese, 25 punti base in risposta ad una accelerazione più rapida del previsto dei prezzi e dei salari. Negli USA ancora record per le offerte di lavoro, buon dato dagli ordini industriali. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Banca centrale Australia alza tassi oltre le attese. La RBA, dopo gli ultimi dati sull’inflazione australiana, decide di passare all’azione, e lo fa con un rialzo di 25 punti base del tasso di riferimento. Si tratta del primo rialzo dal novembre del 2010, 10 punti base oltre le attese del mercato. Il board giustifica l’operazione con l’accelerazione dell’aumento dei prezzi e dei salari, un’accelerazione più marcata del previsto. Crescita prevista attorno al 4% nel 2022 ed al 2% nel 2023. L’inflazione dovrebbe collocarsi nella parte alta della banda ottimale entro il 2024, non tempi brevissimi quindi.
Eurozona, disoccupazione cala ancora in marzo. Nel mese di marzo la disoccupazione nell’area Euro è scesa al 6.8%, un decimo in più rispetto alle attese, ma al nuovo minimo storico. In calo anche la disoccupazione giovanile che va sotto la soglia del 14%. A livello nazionale i dati più incoraggianti arrivano dalla Germania (sotto il 3%) e dall’Italia (8.3% da 8.5% precedente).
Eurozona, prezzi alla produzione ancora in salita a marzo. Nuovo mese di pesante rialzo per i prezzi alla produzione nell’Eurozona. A marzo la variazione mensile dell’indice PPI è stata del 5.3%, maggior rialzo dall’ottobre scorso. Accelerazione anche per la componente core: +2.1% su base mensile.
USA, Logistics Manager’s Index scende sensibilmente ad aprile. L’indice sullo stato di salute del settore logistico USA scende ad aprile sotto i 70 punti, al livello più basso dal gennaio del 2021. Dati misti quelli che arrivano dall’indice: c’è, per la prima volta da quasi due anni, un aumento della capacità di trasporto, elemento che farebbe pensare ad una diminuzione della domanda; scendono le componenti collegate alle scorte, molto surriscaldate nei primi mesi del 2022, ma che potrebbero risentire dei primi effetti dovuti ai nuovi lockdown cinesi.
Brasile, produzione industriale a marzo. Frena la crescita della produzione industriale brasiliana. A marzo la variazione mensile è stata dello 0.3%, quattro decimi meno di febbraio. Su base annua sono ora otto i mesi consecutivi con variazione negativa, anche se marzo registra la minor flessione dal settembre del 2021.
USA, offerte di lavoro a marzo. Nel mese di marzo le offerte di lavoro negli USA sono salite toccando un nuovo record storico e battendo le attese del mercato: 11.549 milioni contro gli 11 milioni attesi e gli 11.34 milioni del mese precedente. Ad avere il maggior numero di nuovi posti di lavoro disponibili è il settore retail (+155 mila offerte), seguito dalla manifattura (+50mila). Torna a salire il numero dei licenziamenti volontari, segnale di una certa facilità nel trovare una nuova occupazione. Nel mese di marzo sono stati 4.536 milioni, pari al 3% del totale degli occupati (un decimo in più rispetto al mese precedente). Nello stesso periodo il numero di assunzioni si è confermato attorno ai 6.7 milioni, con un tasso di assunzione pari al 4.5%. Su base annua la differenza tra assunzioni e separazioni risulta a favore delle prime: +6.3 milioni. Il mercato rimane molto surriscaldato, con quasi 2 offerte di lavoro per disoccupato.
USA, ordini all’industria a marzo. Balzo degli ordini all’industria USA nel mese di marzo. Il +2.2% su base mensile è la miglior variazione dal maggio dell’anno scorso, doppia rispetto alle attese del mercato. Al netto del settore trasporti (dove si registra un boom per la nautica) la variazione è stata del 2.5%, la migliore dal luglio del 2020.
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