L’inflazione negli USA non ferma la sua crescita e nel mese di maggio tocca quota 8.6%, rimandando il superamento del picco a data da destinarsi. Intanto i consumatori sono sempre meno ottimisti e alzano le loro aspettative di inflazione nel lungo termine, brutto segno per la FED. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Cina, inflazione stabile a maggio. Nel mese di maggio l’inflazione in Cina si conferma al 2.1%, con una variazione mensile negativa dello 0.2%, prima flessione mensile da inizio anno. L’allentamento delle restrizioni anti-covid fa riprendere i consumi, e con il ritorno della domanda risalgono anche i prezzi. In particolare quelli dei beni alimentari (+2.3%) e dei trasporti. Sempre a maggio si registra il settimo mese di rallentamento consecutivo della crescita dei prezzi alla produzione. Il +6.4% su base annua rappresenta il valore più basso a 14° mesi. Su base mensile la variazione è stata negativa per un decimo.
Russia, altro taglio per i tassi di interesse. La banca centrale russa ha tagliato per la terza volta consecutiva i tassi di interesse. L’ultimo intervento, di 150 punti base, 50 in più delle attese, porta il riferimento al 9.5%. La banca non esclude ulteriori alleggerimenti citando una decelerazione dell’inflazione ed un rallentamento dell’attività economica meno pesante di quanto stimato in precedenza.
Brasile, terzo mese di crescita consecutiva per le vendite al dettaglio. Ad aprile le vendite al dettaglio in Brasile sono cresciute del 4.5% su base annua, terzo mese consecutivo di crescita, miglior risultato dal luglio del 2021. Su base mensile si registra il quarto mese consecutivo di crescita ma anche il valore più basso da gennaio 2022: +0.9%, un decimo in meno di marzo.
India, vola produzione industriale ad aprile. Buon dato per la produzione industriale indiana nel mese di aprile. La variazione mensile è del +6.3%, miglior dato dal luglio del 2021 e nettamente in crescita rispetto al +0.9% registrato in marzo. Su base annua il balzo è del 7.1%, due punti meglio delle attese e valore più alto dall’agosto del 2021.
USA: niente picco superato, inflazione record anche a maggio. L’inflazione statunitense continua a salire. Nel mese di maggio la variazione dell’indice dei prezzi al consumo tocca il +8.6% su base annua (+1% su base mensile, sette decimi in più di aprile), massimo dal 1981 e tre decimi sopra le attese del mercato (che si aspettava di aver già toccato il picco). Crescono ancora molto i prezzi dell’energia, ma galoppano anche quelli dei beni alimentari (+10.1%). E se proprio vogliamo trovare un aspetto positivo, questo sta proprio nel fatto che ad accelerare sono le componenti volatili. Il dato core, infatti, scende di due decimi (dal 6.2% al 6%), mentre su base mensile il rialzo è dello 0.6% (lo stesso di aprile).
USA, indice fiducia Michigan di giugno. Peggiora la fiducia dei consumatori statunitensi. A giugno l’indice elaborato dall’università del Michigan scende a quota 50, otto punti meno delle attese. Male la componente relativa alla situazione attuale, ma soprattutto crollano le aspettative economiche (46.8, peggior dato dal 1980). Per quasi la metà degli intervistati il peggioramento della propria condizione finanziaria è legato all’inflazione. Il dato preoccupante è quello relativo alle aspettative sull’inflazione: cresce quella a breve, dal 5.3% al 5.4%, ma soprattutto cresce di tre decimi l’aspettativa di inflazione di lungo termine (3.3%, mai così alta dal 2008). Per la FED ipotesi di sospensione a settembre non sembrano praticabile, anzi un’ulteriore stretta di 50 punti base nella prossima riunione a questo punto pare scontata e due ulteriori interventi della stessa portata nelle riunioni successive sono quello che i mercati stanno scontando.
Foto di Chelsea Ouellet