Sfondo scuro Sfondo chiaro

Cina, produzione industriale sale a sorpresa a maggio

In Cina la produzione industriale sorprende gli analisti e registra una crescita nel mese di maggio, mentre le restrizioni anti covid colpiscono ancora duramente le vendite al dettaglio. Negli USA, in attesa del super intervento della FED, i consumi mostrano i primi segni di cedimento. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Cina, produzione industriale sale a sorpresa a maggio. Nel mese di maggio la produzione industriale cinese è tornata a crescere. Su base annua la variazione è stata dello 0.7% contro attese di un ulteriore calo a -0.7%. Dopo un solo mese con il segno meno, l’output cinese ha ricominciato a correre sia per la manifattura che per il settore estrattivo.

Cina, vendite al dettaglio in netto calo a maggio. Se la produzione industriale è riuscita a ripartire sfruttando i primi allentamenti delle misure anti covid, non si può dire lo stesso per le vendite al dettaglio cinesi. In maggio il dato segna ancora un netto calo, -6.7% su base annua, terzo mese consecutivo con il segno meno, un po’ meglio rispetto alle attese del mercato (-7.1%).

Eurozona, produzione industriale rimbalza in aprile. Nel mese di aprile la produzione industriale dell’area Euro è tornata a salire, registrando un +0.4% su base mensile. Segno meno solo per la produzione di beni capitali. A livello tendenziale però la debolezza è evidente: la variazione annua è del -2%, peggior dato dall’ottobre del 2020 e nettamente oltre le attese del mercato (-1.1%).

Eurozona, peso energia allarga deficit commerciale. Sempre nel mese di aprile la bilancia commerciale dell’area Euro registra un deficit record, pari a 32.4 miliardi di euro, contro i quasi 15 miliardi di 12 mesi prima. Le importazioni sono salite su base annua del 34%, guidate dai costi dell’energia praticamente più che raddoppiati. Le esportazioni, invece, hanno registrato un incremento più contenuto, pari al +12.6%.

USA, vendite al dettaglio in maggio in calo per la prima volta nel 2022. Nel mese di maggio le vendite al dettaglio negli USA sono scese su base mensile dello 0.3%, si tratta del primo segno meno dal dicembre dello scorso anno e del quarto rilevamento in calo consecutivo. Tolte dal computo le vendite di auto e di gas, la variazione è positiva per lo 0.1% (+0.5% togliendo solo le vendite di auto). L’impressione è che l’inflazione inizi a far vedere i primi segni di rallentamento sui consumi, soprattutto quelli non essenziali.

USA, crescita prezzi delle importazioni a maggio in rallentamento. Nel mese di maggio i prezzi delle importazioni sono saliti dello 0.6%, due decimi in più rispetto al mese precedente ma ben cinque decimi sotto le attese del mercato. Su base annua la variazione scende dal 12% all’11.7%. Per la prima volta dal novembre del 2020 si registra un calo dei prezzi dei beni non energetici.

USA, Empire State Index a giugno. Nel mese di giugno l’indice dell’attività economica nell’area di New York recupera terreno e passa da -11.6 a -1.2. Pur rimanendo in territorio negativo e mancando le attese del mercato (+3), il sondaggio mostra alcuni dati che fanno pensare ad un miglioramento della situazione relativa alla supply chain. Diminuiscono gli ordini inevasi ed i tempi di consegna, mentre aumentano le scorte. La componente occupazione rimane solidamente in crescita, mentre si riduce il ritmo con il quale le aziende stanno passando i maggiori costi sui prezzi finali. La fiducia degli operatori rimane ancora debole.

Foto di Marko Lovric

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

USA, fiducia piccole imprese ai minimi dall'aprile del 2020

Post successivo

Alle banche centrali, ora, restano solo le maniere forti

Pubblicità