Nel mese di maggio la produzione industriale negli USA rallenta e registra un progresso mensile dello 0.2%, oltre un punto in meno rispetto ad aprile. In Giappone la banca centrale lascia i tassi invariati. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Giappone, la banca centrale lascia tutto fermo. Come ampiamente previsto la banca centrale giapponese conferma l’impostazione accomodante della propria politica monetaria e lascia i tassi invariati con il riferimento a -0.25%. Confermato anche il controllo sulle fluttuazione del rendimento dei titoli a 10 anni. L’economia, osserva il board, si sta riprendendo dalla fase pandemica, i consumi tornano a salire e l’inflazione si mantiene su livelli che da quelle parti si anelavano da decenni. La banca, continua il board, rimane pronta ad eventuali ulteriori manovre espansive nel caso la situazione deteriorasse. Per lo Yen continua il momento di debolezza.
Canada, prezzi alla produzione nel mese di maggio. Tornano ad accelerare al rialzo i prezzi alla produzione in Canada. Nel mese di maggio l’indice IPPI registra una variazione del +1.7%, quasi un punto in più rispetto al precedente rilevamento. Su base annua l’incremento è del 15%, più basso rispetto al 16.4% registrato in aprile. A guidare il rialzo – il decimo consecutivo – è la componente energia, con la benzina che registra un rialzo del 14.6% mensile ed il diesel del 10%.
USA, produzione industriale nel mese di maggio rallenta. Quinto mese consecutivo con il segno più per la produzione industriale statunitense, ma anche il peggior risultato dall’inizio del 2022. Nel mese di maggio la produzione industriale USA è cresciuta dello 0.2%, in rallentamento rispetto al mese precedente e due decimi sotto le attese del mercato. A frenare il dato è il settore della manifattura che registra una contrazione dello 0.1%. Bene, invece, il settore utilities (soprattutto energia) ed estrattivo. Su base annua la variazione si attesta al 5.8%, in calo rispetto al +6.8% del mese di aprile. Aumenta per il quinto mese consecutivo la percentuale di utilizzo della capacità produttiva: a maggio arriva al 79%, due decimi sotto le attese del mercato ma ad un passo dai massimi del 2018.
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