Sfondo scuro Sfondo chiaro

Germania, terzo trimestre ancora in crescita per l’economia

A sorpresa il terzo trimestre 2022 rimane di crescita per l’economia in Germania. Il risultato è frutto di una certa resilienza dei consumi, ma gli analisti confermano il segno meno per i prossimi due trimestri. Tengono le spese per consumi negli USA. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Giappone, niente novità dalla banca centrale sul fronte dei tassi. La banca centrale giapponese conferma la sua politica monetaria e lascia invariati i tassi di interesse: riferimento a -0.1% e YCC sui bond a 10 anni attorno allo 0%. Il board annuncia modifiche sulle modalità di selezione degli ETF in acquisto da dicembre, mentre conferma l’impegno a garantire liquidità tramite l’acquisto di titoli. Sul fronte macro, però, qualche aggiustamento arriva: l’inflazione è stata rivista al rialzo per il 2022 dal 2.3% al 2.9%, mentre le stime di crescita passano dal 2.4% al 2% per il 2022 e dal 2% all’1.9% per il 2023.

Eurozona, economic sentiment index in calo per ottavo mese consecutivo. L’indice di fiducia degli operatori economici dell’Eurozona cala per l’ottavo mese consecutivo ad ottobre. Il 92.5 dell’indice generale rappresenta il minimo dal novembre del 2020. A peggiorare sono il morale del settore manifattura e dei servizi, mentre qualche modestissimo miglioramento arriva dalla fiducia dei consumatori. Al ribasso le componenti relative ai prezzi, segnale soprattutto di una condizione economica che si fa più precaria. A livello nazionale letture in calo per le principali economie dell’area, tranne che per la Spagna (+1.4) e la Francia (variazione nulla).

Germania, terzo trimestre ancora in crescita per l’economia. L’economia tedesca riesce a rimanere orientata alla crescita anche nel terzo trimestre dell’anno. Un risultato un po’ a sorpresa frutto di una componente consumi che ha retto meglio del previsto. Su base mensile la variazione è dello 0.3% contro attese di -0.2%, mentre su base annua l’incremento è dell’1.8%, sei decimi meglio delle attese. Gli analisti attribuiscono il risultato agli ultimi effetti delle politiche fiscali espansive anti-pandemia e confermano la previsione di recessione per i prossimi due trimestri.

Germania, inflazione al 10,4% a ottobre. Se i consumi hanno retto nel terzo trimestre, di certo nei prossimi mesi dovranno scontrarsi con una ulteriore accelerazione dell’inflazione. Nel mese di ottobre la variazione annua del livello dei prezzi al consumo è stimata al 10.4% (11.6% il dato armonizzato), tre decimi oltre le attese del mercato. Su base mensile la variazione si dovrebbe attestare a +0.9%, in frenata rispetto a settembre ma tre decimi in più del consensus.

USA, redditi e spesa per consumi a settembre. Continuano a tenere le spese per consumi negli USA. Nel mese di settembre sono cresciute dello 0.6%, stesso ritmo di agosto e due decimi meglio delle attese del mercato. Sempre in settembre il BEA segnala un aumento dello 0.4% dei redditi personali, con la parte relativa ai salari cresciuta dello 0.6%, il doppio rispetto al mese di agosto. L’indice dei prezzi PCE, il più monitorato dalla FED, tocca il +6.2% su base annua, invariato rispetto ad agosto. Su base mensile la variazione è stata dello 0.3%. Per la banca centrale altri motivi per continuare la stretta monetaria. L’ultima previsione vede i tassi arrivare entro primavera al 5%.

USA, costo del lavoro ancora in salita seppur a ritmo più lento. Nel terzo trimestre l’indice del costo del lavoro negli USA è salito del 5% su base annua, +1.3% su base trimestrale. Pur essendo numeri in leggero rallentamento rispetto al trimestre precedente, rimangono variazioni ben superiori alla media pre-pandemia e possibile ulteriore carburante per l’inflazione.

USA, indice di fiducia Michigan di ottobre. Il dato finale di ottobre dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan è stato rivisto al rialzo di un decimo, da 59.8 a 59.9 con un miglioramento della componente relativa alla percezione della condizione attuale. Stabile l’aspettativa sull’andamento dell’economia nei prossimi mesi. Rivista al ribasso anche l’aspettativa di inflazione a 12 mesi: dal 5.1% al 5%.

K Briefing torna mercoledì 2 novembre.

Foto di David Mark

Resta aggiornato

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.
Post precedente

Future Risks Report di Axa: rischi climatici in cima alla lista delle preoccupazioni

Post successivo

BIS: volumi di transazioni da record per il mercato delle valute

Pubblicità