Nel mese di gennaio l’inflazione in Gran Bretagna è scesa oltre le attese grazie al calo dei prezzi dell’energia. Su base mensile registrato il maggior ribasso dal gennaio del 2019. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Gran Bretagna, inflazione scesa oltre le attese a gennaio. Nel mese di gennaio l’inflazione in Gran Bretagna è scesa oltre le attese sulla spinta dei ribassi delle materie prime energetiche. L’indice generale ha registrato una variazione annua del 10.1%, quattro decimi in meno rispetto a dicembre, minimo dal settembre dello scorso anno. Al calo della componente energia fa da contraltare un incremento dei prezzi per i servizi e dei costi abitativi. Su base mensile la frenata è evidente: -0.6%, primo segno meno degli ultimi 12 mesi e maggior ribasso mensile dal gennaio del 2019. Cala anche l’inflazione core, quella al netto delle componenti più volatili, che passa dal 6.3% di dicembre al 5.8%, quattro decimi sotto le attese ed al minimo da otto mesi a questa parte. Un’altra misura dell’inflazione inglese, il Retail Price Index, registra una crescita nulla su base mensile, leggermente peggio delle attese (-0.2%). Le pressioni inflazionistiche sembrano diminuire guardando l’andamento dell’indice dei prezzi alla produzione. Nel mese di gennaio quello relativo ai costi di input è sceso al 14.1% su base annua (meglio delle attese), la variazione annua di quello dei prezzi di vendita è passato dal 14.6% di dicembre al 13.5% di gennaio.
Eurozona, produzione industriale nel mese di dicembre. Di nuovo segno meno per la produzione industriale dell’Eurozona. Nel mese di dicembre l’output è sceso dell’1.1% su base mensile, tre decimi peggio delle attese del mercato. Su base annua la variazione è negativa dell’1.7%, primo segno meno dopo quattro letture positive consecutive e un punto oltre le aspettative del mercato.
USA, rialzo inaspettato delle vendite al dettaglio in gennaio. Nel mese di gennaio le vendite al dettaglio negli USA sono salite del 3% rispetto al mese precedente. Una performance che va molto al di là delle attese del mercato (+1.8%) e che rappresenta il maggior incremento mensile dal marzo del 2021. Un mercato del lavoro che si mantiene in salute ed un primo raffreddamento dei prezzi hanno contribuito al dato finale, che rimane ampiamente positivo anche escludendo la componente auto (+2.6%) e considerando che si tratta di una variazione non corretta per l’inflazione.
USA, produzione industriale nel mese di dicembre. Nel mese di dicembre la produzione industriale statunitense ha registrato una variazione rispetto al mese precedente pari a 0, sotto le attese del mercato. Su base annua la crescita passa dall’1.7% allo 0.8%. Dopo due mesi di calo consecutivi torna a crescere la produzione manifatturiera: +1% rispetto a novembre.
USA, indice Empire State di febbraio. Ancora una lettura con il segno meno per l’indice dell’attività economica nell’area di New York. Il -5.8 è tuttavia il miglior risultato da tre mesi a questa parte. Due gli elementi più interessanti: la componente occupazione registra il primo calo da inizio pandemia e le ore lavorate a settimana calano per il terzo mese consecutivo; sul fronte dei prezzi leggero aumento della pressione sia su quelli di input che su quelli di vendita. Le imprese sembrano comunque un po’ più ottimiste sulle prospettive economiche dei prossimi sei mesi.
Foto di Robert Fotograf