Dopo la decisione di alzare di altri 50 punti base il riferimento, la BCE potrebbe essere costretta a nuovi rialzi. Così la pensa la magioranza degli intervistati dell’ultimo sondaggio CfM CEPR.
Nel bel mezzo di una burrascosa settimana per il settore bancario, la BCE ha deciso di continuare la sua politica monetaria restrittiva, alzando di altri 50 punti base i tassi di interesse e portando il riferimento a quel livello – il 3.5% – che secondo molti analisti dovrebbe rappresentare l’endig point della stretta monetaria.
Nella conferenza stampa che ha seguito la decisione, Christine Lagarde ha sottolineato come da ora in poi la navigazione dell’istituto centrale sarà più che mai a vista. Ogni ulteriore intervento sarà strettamente collegato all’andamento dei dati sui prezzi che arriveranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Un segnale che per molti è parso una conferma del fatto che il 3,5% sia effettivamente un ending point, salvo sorprese. Sorprese che si annidano soprattutto nei dati core dell’inflazione nell’area Euro. L’indicatore, infatti, rimane su livelli molto elevati. A febbraio ha toccato un nuovo record storico al 5.6%, mentre l’ultima stima della BCE lo vede calare di un solo punto percentuale entro la fine dell’anno.
Sull’inflazione nell’Eurozona, però, alcuni punti fermi sembrano esserci e lo confermano anche i risultati dell’ultimo sondaggio CfM CEPR. Per oltre l’80% del campione di economisti intervistati, è probabile o molto probabile che il picco dell’inflazione sia stato oramai superato, ma qualche analisti ci tiene a sottolineare che il dato core non ha ancora raggiunto il suo massimo.
Sul fronte della politica monetaria le opinioni degli esperti tendono a farsi più incerte. Per il 50% del campione, infatti, la BCE dovrà sicuramente andare oltre al 3.5% appena raggiunto dai tassi di interesse; mentre un 40% ritiene che questo sia il livello terminale della politica monetaria restrittiva della BCE.
Anche sull’appropriatezza dell’attuale traiettoria dei tassi di interesse rispetto all’obiettivo di frenare l’inflazione le opinioni si dividono in maniera netta. Il 46% degli intervistati ritiene che le manovre della BCE siano appropriate, mentre un 35% del campione sostiene che la banca centrale si trova ad inseguire l’inflazione e che probabilmente i tassi si stanno muovendo troppo lentamente. Solo il 16% ritiene, invece, che Francoforte stia intervenendo con troppo impeto.
Foto di martaposemuckel