In Germania, mese di marzo, l’indice di fiducia dei consumatori sale per il sesto mese consecutivo, ma il ritmo della ripresa rallenta; pesa la perdita di potere d’acquisto delle famiglie tedesche. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Germania, indice fiducia consumatori sale a marzo. Nella lettura di fine marzo l’indice di fiducia dei consumatori tedeschi elaborato dal GfK sale per il sesto mese consecutivo e tocca quota -29.5. Si tratta del miglior risultato dal luglio scorso, anche se è al di sotto delle attese del mercato (-29.2). Il miglioramento dell’umore dei consumatori è legato soprattutto al calo dei prezzi di carburanti e gas, mentre il ritmo del recupero della fiducia è rallentato rispetto ai mesi scorsi. Per l’Ifo la sempre più evidente perdita di potere d’acquisto sta rallentando la ripresa della domanda interna tedesca.
USA, tasso mutui in discesa per la terza settimana consecutiva. La scorsa settimana il tasso applicato sui mutui a trent’anni negli USA è sceso al 6.45%, il livello più basso da inizio di febbraio e la terza rilevazione in calo consecutiva. Rispetto ad un anno fa, comunque, il costo di un mutuo è ancora superiore di 1.65 punti percentuali. Nonostante questo, fa notare la Mortgage Bankers Association, per la quarta settimana consecutiva si registra un aumento delle nuove richieste di mutuo.
Brasile, prezzi alla produzione tornano a scendere in febbraio. Nel mese di febbraio i prezzi alla produzione in Brasile sono tornati a scendere. Dopo il +0.2% su base mensile di gennaio, infatti, l’indice PPI registra a febbraio una flessione dello 0.3%, grazie soprattutto al calo prezzi dei beni intermedi. Su base annua la variazione scende a +1.38%, il livello più basso dall’ottobre del 2019.
USA, pending home sales di febbraio. Terzo mese di crescita consecutiva per le vendite di abitazioni non ancora finalizzate. A febbraio la variazione è stata dello 0.8%, contro attese di un calo del 2.3%. Su base annua la variazione rimane ancora negativa, a -21.1%, ma in netto miglioramento rispetto al minimo toccato nell’ottobre del 2022 (-36.8%). L’impressione è che la fase di rallentamento sia all’ultimo miglio.
Foto di Karlheinz Pape