Uscito da pochi giorni, l’Economic Report della BIS, la Banca dei regolamenti internazionali, sottolinea la delicata sfida che attende le banche centrali tra inflazione, debito ed alta esposizione al rischio.
Martedì scorso la governatrice della BCE, Christine Lagarde, ha ammesso che la banca centrale europea non è ancora in grado di dire esattamente dove sia collocato l’ending point dell’attuale fase di politica monetaria restrittiva e che verosimilmente i tassi di interesse rimarranno elevati per un periodo di tempo abbastanza lungo. Parole, quelle pronunciate nel tradizionale forum di Sintra (Portogallo), che non sono state prese bene dalla politica nostrana, ma che rappresentano plasticamente la situazione complicatissima che le istituzioni monetarie si trovano ad affrontare.
E che la congiuntura sia particolarmente eccezionale ce lo ricorda anche l’ultimo Economic Report della BIS. Per l’organizzazione con sede a Basilea le banche centrali si trovano a gestire una combinazione di sfide non nuove in senso assoluto, ma mai presentatesi nello stesso momento. Da un lato la necessaria lotta contro un’inflazione, effetto prima di uno shock dell’offerta e poi di un sovrastimolo della domanda, che corre troppo; dall’altro un sistema finanziario che presenta molte fragilità: il debito pubblico e privato ai massimi storici, i prezzi di alcuni asset estremamente elevati (immobiliare) ed una propensione al rischio da parte degli investitori aumentata nel lungo periodo di basso costo del denaro.
Una passeggiata tra i cocci di bottiglia che è probabilmente giunta all’ultimo miglio, quello più critico. L’inflazione, continua il report della BIS, rischia di incardinarsi nel sistema sfruttando l’ottimo stato di salute del mercato del lavoro ed alimentandosi delle aspettative di crescita dei salari. Alzare i tassi è l’unico sistema per provare a spegnere l’entusiasmo della domanda, ma – ricorda sempre la BIS – non si tratta di una medicina senza effetti collaterali: i periodi di alta inflazione, infatti, sono storicamente seguiti, entro tre anni, da una crisi del sistema finanziario.
Accanto alle sfide presenti, inoltre, il sistema finanziario deve fare i conti con un futuro che si sta materializzando in fretta, fatto di digitalizzazione ma anche di un nuovo rapporto fra le istituzioni monetarie e quella fiscali, decisivo per garantire una crescita sostenibile.
Foto di Lindsay_Jayne