Dalle stime flash dei sondaggi PMI del mese di settembre arrivano molte conferme sulla fase di difficoltà del settore privato e qualche segnale di reazione dal settore dei servizi. Lettura particolarmente negativa per la Gran Bretagna. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Giappone, inflazione in calo ad agosto. Nel mese di agosto l’inflazione giapponese ha registrato un rallentamento, passando dal 3.3% annuo di luglio al 3.2%. Si tratta del livello più basso da tre mesi a questa parte. Rimane invariata la componente core, ferma al 3.1% annuo; minimo a 4 mesi.
Giappone, tassi fermi a settembre. Nessuna novità sul fronte dei tassi di interesse in Giappone. La BoJ lascia tutto invariato anche nel mese di settembre e ricorda le linee guida della sua azioni di politica monetaria: sostegno alla crescita economica, crescita dei salari e consolidamento di una crescita dell’inflazione al 2%.
Gran Bretagna, notizie positive sul fronte consumi. Nel mese di agosto le vendite al dettaglio in Gran Bretagna sono salite dello 0.4% rispetto al mese precedente, un decimo meno delle attese ma in controtendenza rispetto al rilevamento di luglio. Su base annua la variazione rimane negativa (-1.4%) ma raggiunge il miglior risultato da 17 mesi a questa parte. Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori registra per il mese di settembre il miglior risultato dal gennaio del 2022. Nonostante il persistere delle difficoltà sul fronte dei prezzi, i consumatori britannici sembrano ora più ottimisti sul futuro dell’economia e dell’inflazione.
Sondaggi PMI di settembre, settore privato tra luci e ancora molte ombre. Dalle stime flash dei sondaggi PMI del mese di settembre arrivano conferme sulla fase di difficoltà per il settore privato. Segnali di recupero arrivano dal settore dei servizi, mentre la manifattura continua a soffrire. Vediamo le principali aree economiche.
Australia. Il settore privato australiano torna in zona espansione nel mese di settembre dopo due mesi sotto quota 50 punti. Il recupero del settore servizi compensa un andamento ancora molto negativo della manifattura. Per i servizi si registra un aumento degli ordini, mentre per la manifattura incertezza economica e tassi di interesse fanno da zavorra alle nuove commesse. Diminuisce la pressione sui prezzi, con la componente dei prezzi di vendita che tocca il minimo a 5 mesi.
Giappone. Segnali di rallentamento per il settore privato giapponese. Il PMI Composite rimane ancora in zona espansione ma segnali di frenata arrivano sia dal settore servizi (peggior risultato da 8 mesi) che da quello della manifattura (quarto mese in zona contrazione consecutivo). In particolare a risentirne è l’occupazione. La componente del sondaggio composite che la monitora scende per la prima volta in nove mesi e lo fa con la peggior variazione dall’agosto del 2020. Diminuisce la pressione sui prezzi.
Eurozona. Il settore privato dell’Eurozona rimane ancora in zona contrazione anche se si registrano lievi segnali di recupero dal settore servizi e di “bottom” dalla manifattura. Per il settore manifatturiero arriva un primo timidissimo rialzo del PMI tedesco (ma siamo ancora sotto quota 40 punti!), mentre preoccupa il peggioramento del settore privato in Francia. L’occupazione cresce ma a ritmi molto bassi. La componente che la monitora registra il secondo peggior valore degli ultimi 32 mesi. Sul fronte dei prezzi l’andamento è misto: in calo quelli di vendita; in rialzo, per il quarto mese consecutivo, quelli delle materie prime.
Gran Bretagna. Sensibile peggioramento per il settore privato inglese nel mese di settembre. La peggior lettura tra quelle qui ricordate. Il PMI Composite scivola ai minimi dal gennaio del 2021, quinto mese di calo consecutivo e secondo mese consecutivo in area contrazione. Prosegue la fase negativa dellla manifattura, mentre il settore dei servizi registra la peggior variazione da 32 mesi a questa parte. Se non considerassimo il periodo della pandemia, saremmo di fronte al peggior dato composite dall’ottobre del 2009. L’unica nota positiva arriva dai prezzi, con la pressione su quelli di vendita ai minimi da due anni e mezzo e l’inflazione su quelli delle materie prime ai minimi da inizio 2021.
Foto di Janno Nivergall