Anche nel mese di dicembre la produzione del settore costruzioni nell’Eurozona registra un calo su base mensile. In Australia scende a sorpresa l’occupazione, mentre dagli USA ancora segnali di forza da parte del mercato del lavoro. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Australia, occupazione in calo a sorpresa nel mese di dicembre. Nel mese di dicembre scorso l’occupazione in Australia è scesa di 65mila unità, contro attese di un incremento di 20 mila unità. Si tratta del primo segno meno dal luglio scorso, frutto di un calo dei contratti a tempo pieno pari a 104 mila unità non controbilanciati dalla crescita di contratti part-time. Su base annua il 2023 si chiude con un aumento di occupati del 2.8% rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione si conferma stabile al 3.9%, mentre il tasso di partecipazione al mercato del lavoro scende al 66.8% dal picco del 67.3% registrato nel mese precedente.
Eurozona, output costruzioni in calo anche a dicembre. Nel mese di dicembre l’output del settore costruzioni dell’Eurozona ha registrato un calo su base annua del 2.2%, secondo mese consecutivo con il segno meno e peggior risultato dal febbraio del 2021. Su base mensile la produzione delle costruzioni è calata dell’1%. In calo sia l’attività di costruzione, sia quella di progettazione. Sul settore pesano gli elevati tassi di interesse che allontanano investimenti.
USA, nuovi cantieri residenziali a dicembre. Numeri tutto sommato positivi per le costruzioni residenziali negli USA. Nel mese di dicembre i nuovi cantieri sono calati del 4.3% rispetto al mese precedente, ad un tasso di incremento annualizzato pari a 1.46 milioni, meglio delle attese. In rialzo i permessi edilizi: nel mese di dicembre sono cresciuti dell’1.9% rispetto a novembre ad un volume annualizzato di 1.49 milioni, meglio delle attese.
USA, mercato del lavoro. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono scivolate la scorsa settimana sotto quota 200 mila, toccando i minimi da inizio settembre. La media a quattro settimane scende di 4 mila unità circa e si ferma a 203mila richieste a settimana. Il dato forse più interessante, testimonianza della forza del mercato del lavoro USA, è quello dei sussidi continuativi. La scorsa settimana sono calati per il terzo rilevamento consecutivo, toccando il minimo da ottobre scorso a quota 1.806 milioni.
USA, indice Philly Fed di gennaio. L’indice dell’attività economica dell’area di Philadelphia migliora in gennaio ma meno delle attese e rimane in zona contrazione. L’indicatore risale al -10.6 punti contro le attese di -7 punti, confermandosi in area negativa per la 18° volta negli ultimi 20 mesi; quinta consecutiva. Indicazioni positive, come accaduto anche per l’Empire State index ieri, arrivano dagli investimenti. La componente che li monitora sale in territorio positivo a 7.5 punti, massimo dal giugno scorso.
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