In concomitanza con la celebrazione della giornata mondiale della felicità, voluta dalle Nazioni Uniti e fissata per il 20 marzo, è stata pubblicata l’edizione 2024 del World Happiness Report. Nella classifica dei paesi più felici del mondo trionfa ancora una volta la Finlandia, ma dallo studio emergono differenze generazionali importanti.
La Giornata Mondiale della Felicità, che cade il 20 di marzo, è stata istituita dall’ONU nel 2012 per promuovere la ricerca della felicità come obiettivo universale. L’ONU riconosce il ruolo della felicità nel promuovere la pace e il benessere tra le nazioni. L’evento celebra la felicità come fondamentale per la vita degli individui e incoraggia azioni volte a migliorare la qualità della vita. Questa giornata offre un’opportunità per riflettere sull’importanza della felicità e sulle azioni che ciascuno può intraprendere per coltivarla.
Misurare la felicità non è facceda semplice. Da alcuni anni ci prova il World Happiness Report, un rapporto annuale che valuta il livello di felicità e benessere in diversi paesi del mondo. La metodologia utilizzata si basa su sondaggi di autovalutazione condotti su campioni rappresentativi della popolazione di ogni paese. I partecipanti rispondono a domande riguardanti vari aspetti della loro vita, come il reddito, il supporto sociale, la salute, la libertà personale e la corruzione. I risultati vengono aggregati per calcolare il “World Happiness Index”, che classifica i paesi in base al livello di felicità percepito dai loro cittadini.
L’edizione 2024 è particolarmente significativa perchè, oltre a fornire la famosa classifica dei paesi più felici del mondo, getta uno sguardo approfondito sul differente rapporto generazionale con la felicità, consegnandoci un quadro piuttosto diverso da quello che tradizionalmente siamo soliti raffigurarci.
La classifica – basata sul sondaggio condotto da Gallup World Poll – ci dice che per trovare i paesi più felici del mondo bisogna puntare verso Nord: la Finlandia si conferma ancora al primo posto, seguita sempre più da vicino dalla Danimarca. Nelle prime 10 posizioni trovano posto 5 paesi del Nord Europa. Scorrendo la classifica si notano i primi movimenti interessanti. Sale, infatti, il livello della felicità nel blocco est europeo (Lituania, Slovenia e Repubblica Ceca), mentre scivolano paesi importanti come Germania e Stati Uniti.
Come detto, al di là delle classifiche per nazioni, l’aspetto più interessante del report è il focus sulle differenze generazionali. Si scopre così che se nel complesso le persone nate prima del 1965 riportano un livello di felicità superiore del 15% rispetto a quelle nate dopo tale data. A livello geografico la situazione varia in maniera sensibile. Nel Nord America la popolazione anziana è più felice di quella giovane; in Europa c’è sostanziale uguaglianza; nei paesi emergenti dell’Est Europa i giovani sono più felici dei vecchi (nella speciale classifica relativa agli under 30 al primo posto troviamo la Lituania ed altre 3 nazioni dell’est Europa nelle prime 10 posizioni).
Il dato nordamericano fa riflettere. Nel sondaggio condotto da Gallup non è stato chiesto di esplicitare i motivi dell’infelicità, ma secondo i ricercatori una delle cause principali di questi risultati sta nella maggior solitudine – o meglio disconnessione dalla società – delle generazioni più giovani. A questo si aggiungono le ansie per la situazione economica e per quella climatica, problematiche meno avvertite dalla popolazione più anziana.
Foto di Andrew Leinster