In Cina la crescita del secondo trimestre è inferiore alle attese ed i dati macro di giugno continuano ad indicare una domanda interna molto debole. Ora gli occhi sono puntati su Pechino e sul Terzo Plenum. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Cina, crescita sotto le attese nel secondo trimestre dell’anno. La Cina è cresciuta meno delle attese nel secondo trimestre del 2024 ed ora gli occhi sono puntati su Pechino e sul Terzo Plenum, dove comunque non sembra possano essere decisi nuovi massicci stimoli alla domanda interna. Il PIL cinese ha registrato un incremento del 4.7% su base annua nel trimestre aprile-giugno, quattro decimi in meno delle attese e peggior risultato dal primo trimestre del 2023. Su base congiunturale la crescita è stata dello 0.4%, minimo dal secondo trimestre 2023. Una domanda interna debole, una valuta che si è indebolita e le tensioni commerciali sono le tre cause principali di un dato che ricorda la debolezza della ripresa cinese. Nel primo semestre la crescita è stata del 5%, in linea con i target governativi, ma gli ultimi dati macro di giugno fanno ipotizzare una ulteriore frenata nei mesi estivi. La produzione industriale ha registrato la crescita più bassa in tre mesi, mentre le vendite al dettaglio sono salite ad un tasso annuo che non si vedeva così basso da un anno e mezzo. Sempre a giugno, gli investimenti a lungo termine sono cresciuti del 3.9%, terzo mese di rallentamento consecutivo ma in linea con le attese del mercato.
Eurozona, produzione industriale in contrazione per il quinto mese consecutivo. Nel mese di giugno la produzione industriale nell’area Euro è scesa del 2.9% su base annua, quinto mese di calo consecutivo, ma in leggero miglioramento rispetto al periodo precedente. Su base mensile torna il segno meno dopo tre periodi di crescita consecutiva: -0.6% contro attese di un calo dell’1%.
USA, indice NY Empire State di luglio. Ottavo mese consecutivo in zona contrazione e nuovo peggioramento a luglio per l’indice dell’attività economica dell’area di New York. L’Empire State Index scende a -6.6 punti, sei decimi peggio delle attese e del rilevamento precedente. Le notizie positive arrivano dagli ordini (stabili rispetto a giugno) e dalla diminuzione della pressione sui prezzi. Debole la componente occupazione, mentre sul fronte delle aspettative gli operatori si dicono ancora ottimisti sull’andamento dell’economia nei prossimi mesi.
Image by David Yu