In Cina nuova mossa espansiva della banca centrale che ribassa i tassi sui rifinanziamenti a medio termine e lancia una linea di credito da 200 miliardi di yuan. Negli USA revisione al rialzo per la crescita del secondo trimestre, l’inflazione PCE scende sotto la soglia del 3%. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Cina, nuova mossa espansiva per la banca centrale. Dopo aver abbassato i tassi prime sui prestiti a famiglie ed imprese, la banca centrale cinese torna ad intervenire per garantire al sistema liquidità e tentare di stimolare la domanda interna. A sorpresa, infatti, è stato ridotto di 20 punti base il riferimento dei prestiti a medio termine al sistema bancario (MLF). Si tratta del primo intervento da un anno a questa parte e del taglio singolo più pesante dall’aprile del 2020. Nel giro di pochi giorni la PBC ha lanciato un’operazione da 235 miliardi di yuan in repo a sette giorni e una linea di credito a medio termine da 200 miliardi di yuan.
Germania, fiducia imprese scende per il terzo mese consecutivo. Ancora tante difficoltà per l’economa tedesca e la fiducia delle imprese ne risente pesantemente. L’indice Ifo cala a luglio per il terzo mese consecutivo e tocca il minimo dal febbraio scorso. In calo non sono solo le aspettative ma anche la componente che monitora la situazione attuale. I tassi ancora elevati, la ripresa dei prezzi alla produzione ed una domanda incerta sono preoccupazione pressanti per le imprese.
Eurozona, prestiti a settore privato tornano a salire. Nel mese di giugno i prestiti alle imprese dell’area Euro sono saliti dello 0.7%, in accelerazione rispetto al mese precedente. Quelli verso le famiglie si confermano a +0.3%, due decimi in meno rispetto alle attese del mercato. La massa monetaria M3 sale del 2.2% su base annua, in accelerazione rispetto al mese precedente e sul nuovo massimo storico di 16.4 trilioni di euro.
USA, crescita secondo trimestre rivista al rialzo. La crescita dell’economia statunitense nel secondo trimestre è stata rivista la rialzo in seconda lettura. Dal tasso annualizzato del 2% si passa al 2.8%, grazie all’ottimo contributo dei consumi interni e delle scorte private. I primi sono saliti del 2.3% annualizzato con un +2.5% degli acquisti di beni (auto, tempo libero, carburanti), le seconde hanno contribuito per quasi un punto percentuale alla crescita del PIL. Le spese per la difesa accelerano la componente relativa alla spesa pubblica (+3.1%) mentre un contributo negativo arriva dalle esportazioni nette (segno però di una domanda interna ancora in salute). La componente prezzi PCE è salita su base annua del 2.9%, due decimi in meno rispetto alla stima preliminare.
USA, ordini di beni durevoli. Nel mese di giugno gli ordini di beni durevoli negli USA sono calati del 6.6%, interrompendo una serie di sei mesi di crescita consecutiva. Le attese erano per una crescita dello 0.3%. A contribuire pesantemente al calo sono stati gli ordini del settore trasporti, crollati del 20% su base mensile (in particolare aerei e componentistica). Gli ordini al netto del settore difesa e degli aerei è cresciuto, invece, dell’1%, ben al di sopra delle attese del mercato. Si tratta di un indicatore della propensione all’investimento delle imprese e ritorna in positivo dopo la frenata di maggio.
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